Roma: scritte offensive contro Ciro Esposito, scatta la denuncia dei legali
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Legali del tifoso napoletano ucciso: "La procura indaghi"
ROMA, 29 MAG. – Frasi offensive contro Ciro Esposito, il tifoso del Napoli ucciso nel 2014, sono apparse oggi nella capitale, suscitando l'indignazione della famiglia e dei legali. Le scritte, tra cui "Ciro morto e...", "Digos boia", "zoppo vattene" e "Laziale ebreo", sono state trovate nei pressi dell'ufficio dell'avvocato che all'epoca difese la madre di Esposito, Antonella Leardi, insieme ai colleghi napoletani Angelo e Sergio Pisani.
Ciro Esposito venne gravemente ferito a colpi d'arma da fuoco il 3 maggio 2014, prima della finale di Coppa Italia Napoli-Fiorentina, dall'ultrà romanista Daniele De Santis. Dopo cinquanta giorni di agonia in ospedale, il giovane tifoso partenopeo morì, lasciando un vuoto incolmabile nella sua famiglia e tra i tifosi napoletani.
Gli avvocati Damiano De Rosa, Angelo e Sergio Pisani hanno prontamente presentato una denuncia-querela alla Procura di Roma, richiedendo un'indagine per diffamazione aggravata, minacce, propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale ed etnica. Nel documento, viene anche sollecitata l'immediata identificazione dei responsabili e la rimozione delle scritte offensive.
Antonella Leardi, madre di Ciro, ha espresso il suo sgomento per l'accaduto: "Spero almeno che facciano scomparire quell'obbrobrio", ha dichiarato, chiedendo giustizia per il figlio e il rispetto della sua memoria.
L'episodio ha riacceso il dibattito sulla violenza negli ambienti sportivi e sull'odio che ancora serpeggia tra le tifoserie italiane, sottolineando la necessità di interventi decisi e tempestivi per prevenire simili manifestazioni di intolleranza.