Cronaca
Roma pacchi bomba nelle ambasciate a Roma, rivendica Federazione Anarchica
ROMA, 23 DICEMBRE - E' stato rivendicato il doppio attentato alle ambasciate svizzera e cilena della Capitale. La firma è della Federazione Anarchica Informale. "Abbiamo deciso di far sentire di nuovo la nostra voce con le parole e con i fatti. Distruggiamo il sistema di dominio. Viva la Fai, viva l'anarchia informale", si legge nel testo scritto su un biglietto trovato all'interno di una piccola scatola che era finita addosso al ferito nell'esplosione del pacco bomba alla sede diplomatica del Cile. Secondo una prima ricostruzione della polizia, la piccola scatola era contenuta nel pacco esploso. La rivendicazione del Fai ora è al vaglio degli esperti dell'Antiterrorismo della Digos di Roma.[MORE]
Il primo ordigno, contenuto "in una busta" secondo quanto dichiarato poi dai carabinieri, è esploso intorno alle 12 all'ambasciata Svizzera a Roma, provocando un ferito grave. Si tratta di uno svizzero di 53 anni, addetto alla corrispondenza dell'ambasciata elvetica che ha riportato gravi lesioni a entrambe le mani. Trasportato al Policlinico Umberto I di Roma è stato sottoposto ad un intervento chirurgico. "Siamo riusciti a fare una buona ricostruzione e pensiamo che alla lunga l'uomo non dovrebbe avere danni drammatici", ha riferito Niccolò Scuderi, direttore della divisione di Chirurgia plastica del Policlinico aggiungendo che "dovrebbe riuscire a recuperare buona parte della funzionalità della mano sinistra. I problemi maggiori riguardano soprattutto un dito: l'anulare".
Per Scuderi è quindi scongiurato il rischio di amputazione della mano, anche se ha precisato che "è necessario aspettare qualche giorno per sciogliere la prognosi". Oltre alle ferite alla mano, l'uomo ha riportato anche diverse fratture, di metacarpo, ulna e radio.
Il secondo plico-bomba, che potrebbe essere stato spedito da una località italiana, è esploso invece all'ambasciata del Cile in via Po ferendo (in modo meno grave rispetto al primo) un funzionario amministrativo cileno che ha riportato lesioni a torace, occhi e mani. Anche lui è stato trasferito al Policlinico Umberto I. "Probabilmente perderà due dita di una mano, il mignolo e l'anulare", ha detto Scuderi. All'interno dell'ordigno, infatti, ''erano presenti oggetti contundenti, tipo detriti, bulloni o chiodi".
Due pacchi sospetti recapitati alle sedi diplomatiche di Ucraina e Slovenia, invece, dopo le verifiche da parte di carabinieri, artificieri e vigili del fuoco, non sono risultati essere plichi esplosivi. Si è rivelato innocuo anche il pacco sospetto recapitato oggi nella sede della missione Ue a Berna, parzialmente evacuata nel pomeriggio di oggi per precauzione. Il plico indirizzato all'ambasciatore Miachael Reiterer è stato esaminato da specialisti della polizia e secondo quanto riferito dalla portavoce delle forze di sicurezza Florie Marion il pacco non conteneva nulla di pericoloso.
Appena appresa la notizia dei pacchi bomba a Roma, il premier Silvio Berlusconi si è messo subito in contatto con il ministro dell'Interno Roberto Maroni, il quale ha dichiarato che gli investigatori stavano seguendo la "pista anarchica" dal momento che "ci sono precedenti analoghi in Grecia".
La Procura della Repubblica ha aperto un fascicolo ipotizzando il reato di attentato con finalità di terrorismo sia per il pacco alla sede elvetica che a quella cilena. L'indagine è affidata al procuratore aggiunto Pietro Saviotti con il quale collaborano i carabinieri. Il magistrato ha già disposto l'acquisizione dei filmati ripresi dalle telecamere installate nella zona.
Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, si è detto convinto "che non c'entri nulla questo attentato all'ambasciata elvetica con gli altri episodi di tensione, con gli altri falsi allarmi che si sono avuti alla stazione della metropolitana". Per il sindaco, questa vicenda ''non ha nulla a che vedere con il contesto romano".
Secondo il ministro degli Esteri, Franco Frattini, si è trattato di "un fatto grave in sé, una minaccia grave alle sedi diplomatiche". Ha parlato di "segnali inquietanti, che cadono in un clima di tensione generale", il ministro della Difesa Ignazio La Russa. "Non bisogna mai abbassare la guardia", ha aggiunto La Russa
(adnkronos)