Cronaca

Roma: narcotrafficante latitante della 'ndrangheta si spacciava per bancario, arrestato

ROMA, 11 SETTEMBRE 2015 - Ha vissuto in totale clandestinità, per tutti gli otto mesi della sua latitanza, celandosi dietro l'identità di un ignaro e stimato impiegato di banca della capitale, risultato del tutto estraneo alla vicenda. Andrea Rollero, 33 anni, pericoloso narcotrafficante romano, ritenuto dagli inquirenti uno dei principali membri del sodalizio criminale collegato alle cosche calabresi "Pelle -Nirta - Giorgi alias Cicero" di San Luca, in provincia di Reggio Calabria, è stato sorpreso e arrestato dalle fiamme gialle del Comando provinciale di Roma , nei pressi della stazione metro "Battistini" mentre parlava con un altro pregiudicato. Ai finanzieri che lo hanno fermato, ha esibito, ostentando calma, documenti falsi intestati al bancario. [MORE]

Rollero era sfuggito alla cattura disposta in gennaio dal Tribunale di Roma, nell'ambito delle operazioni "Buena Hora 2" e "Codice San Luca", che avevano consentito al Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza ed alla Squadra mobile della questura di smantellare una cellula della 'ndrangheta operante nella capitale: 35 le custodie cautelari emesse a carico di altrettanti soggetti accusati dalla Direzione distrettuale antimafia della procura capitolina, a vario titolo, di una serie di reati, aggravati dall'aver favorito la 'ndrangheta. Alle manette, nell'occasione, era sfuggito anche il più blasonato zio di Andrea, Marco Torello Rollero, da tempo residente in Marocco, dove poi sarebbe stato arrestato nello scorso aprile, dopo anni di latitanza.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, Rollero riusciva a fare da tramite con l'Italia per l'invio settimanale anche di 1.000 chili di droga, importata anche per conto di soggetti vicini alle cosche 'ndranghetiste di cui facevano parte. Nonostante la giovane età, 33 anni, Andrea Rollero era considerato un affidabile fornitore ed intermediario per l'acquisto di grandi partite di droga di hashish dall'Africa e di cocaina dal Sudamerica, in grado di accreditarsi con esponenti di spicco della malavita romana, grazie alle ottime credenziali fornitegli dallo zio.

Ed è proprio muovendosi sulle orme del parente che Andrea è diventato “il principale referente in Italia dell'organizzazione, rendendosi protagonista, nel periodo investigato, dell'introduzione sul territorio nazionale di oltre 600 chili di sostanza stupefacente". Saputo che il giovane aveva trovato rifugio nella zona di Primavalle, i finanzieri del Gico (Gruppo investigazione criminalita' organizzata) del Nucleo di polizia tributaria di Roma, sono pazientemente riusciti a stringergli intorno il cerchio fino a rintracciarlo. Adesso sono in corso ulteriori approfondimenti investigativi finalizzati a ricostruire la rete di connivenze e protezione di cui il narcotrafficante ha potuto godere durante i mesi trascorsi in clandestinità.

Giochi e scommesse online, sequestri per 25 miliardi di euro.Sempre oggi le forze dell'ordine hanno inferto un altro nuovo duro colpo alle cosche calabresi. Al termine di un'inchiesta della Dia di Reggio Calabria sul gioco illecito e le scommesse online controllati dalla 'ndrangheta sono stati sequestrati beni per 25 milioni di euro in Calabria, Lazio, Veneto e Sicilia. L'operazione è stata compiuta da Carabinieri, Guardia di Finanza, squadra mobile e Dia di Reggio Calabria in collaborazione con Scico e Nucleo Speciale Frodi Tecnologiche di Roma della finanza. I beni sequestrati sono 21 società italiane ed estere, 31 siti nazionali e internali. 36 immobili e numerose auto e moto.


I sequestri di stamane sono stati eseguito dopo che il 22 luglio scorso era stata portata a termine l'operazione chiamata 'Gambling' con l'arresto di 41 persone ed il sequestro di altri beni per 2 miliardi di euro. Proseguendo le indagini gli inquirenti hanno individuato altre aziendali, siti online, beni immobili e mobili e rapporti finanziari riconducibili ad alcuni dei membri dell'organizzazione criminale internazionale, alcuni dei quali affiliati alla 'ndrangheta, che hanno esercitato abusivamente l'attività del gioco e delle scommesse online, riciclando ingenti proventi illeciti.

È emerso anche che attraverso lo schermo di imprese operanti nel settore dei giochi e delle scommesse a distanza e dislocando in Stati esteri i server per la raccolta informatica delle giocate e la loro gestione, l'organizzazione ha aggirato la normativa che regola il settore, realizzando consistenti profitti, in parte reinvestiti per l'acquisizione di ulteriori società nonché per l'attivazione di nuovi siti online per l'esercizio ancora più esteso e remunerativo delle attività illecite.

Tiziano Rugi