Cronaca
Lezioni di napoletanità
ROMA 18 MARZO 2013 - Il Reale Circolo Canottieri tevere Remo ospita Amedeo Colella, napoletano Verace
Che la napoletanità sia ormai e da tanto tempo affermata nel mondo intero è cosa universalmente acquisita; non risulta, tuttavia, che i dettagli della medesima siano mai stati esaminati a fondo allo scopo di far meglio comprendere agli estimatori delle caratteristiche partenopee i dettagli di un modo di vivere, di parlare, di mangiare, di essere quegli artisti che sono gli abitanti della città più arguta del mondo.
Gli elementi caratteristici del “ vivere napoletano “ sono stati illustrati e discussi nel corso di una interessante serata al Reale Circolo Canottieri Tevere Remo di Roma con il Prof. Amedeo Colella, ricercatore del CRAI di Portici ma appassionato cultore e studioso della napoletanità, che ha illustrato in maniera davvero arguta, simpaticamente appoggiato dal Dott. Ciriaco Acampa socio del Circolo più antico di Roma ( è datato 1872 ) e Presidente di Chaine des Rotiesseurs, quelle caratteristiche del vivere napoletano che vanno dal dialetto parlato ai modi di vivere, dalle espressioni a volte simpatiche ed a volte argute, per giungere fino ad una gustosa gastronomia che molti invidiano agli abitanti del “ paese do’ sole “perché assolutamente caratteristico e per certi versi unico.
I soci del Reale Circolo intervenuti alla serata hanno ascoltato con grande interesse alcune “ lezioni di napoletanità “ che il Prof. Colella ha impartito tra una portata e l’altra, lezioni tratte dall’omonimo “ Manuale di Napoletanità “ da egli stesso dato alle stampe nel 2012 per i tipi della Ateneapoli Editore e che appare organizzato in ben 365 sedute da studiarsi, proprio su consiglio dell’autore, appunto, durante le “ sedute “ mattutine di forte concentrazione nella stanza da bagno!
Un menù tutto napoletano, sapientemente accompagnato da vini scelti tra quelli di produzione della casa “ Feudi di San Gregorio “ di Sorbo Serpico (AV) le cui caratteristiche sono state illustrate da un esponente di “ Bibenda “, Alessandro Brizi noto cultore enogastronomico e direttore dell’omonima rivista; un illustre rappresentante della Associazione Italiana Sommelier, Andrea Quintavalle, che all’interno del Reale Circolo Canottieri Tevere Remo è il delegato di Roma dell’associazione, ha presieduto alla serata guidando le degustazioni.
Inutile dire che le simpatiche esplosioni in dialetto partenopeo operate dalla coppia Colella - Acampa hanno letteralmente incantato e divertito i presenti i quali, peraltro, al termine di una serie di gustose lezioni impartite a suon di detti in gergo, di aneddoti, di storielle vissute, sono stati sottoposti ad una sorta di esame finale per giudicare il livello di comprensione raggiunto dopo le lezioni: molti i promossi, alcuni rimandati.
Battute piene di simpatia, frasi in gergo, barzellette frutto di esperienze più o meno vissute, sono state al centro di una forte ed interessata attenzione da parte dei commensali i quali sono stati letteralmente accalappiati da un risotto con salsiccia e provola che ha fatto parlare di se per la perfezione con la quale la rinomata brigata di cucina del Circolo ha saputo prepararlo; i mezzi paccheri alla “ Nerano “, anch’essi preparati dalla medesima brigata, hanno chiuso la serie di primi piatti serviti durante la cena; la storia della origine del gustoso piatto a base di una pasta dal formato tipicamente napoletano è stata raccontata dal Dott. Sasà Toriello, socio del Circolo e grande esperto di cultura e cucina napoletane, in maniera assai colorita, anche ricorrendo a personali ricordi di una traversata in mare per raggiungere il prestigioso ristorante della costiera sorrentina alla quale si attribuisce l’origine.
Alla veramente particolare serata erano presenti il Dott. Marco Brancadoro, Paolo Perrone, Raffaele Lener, Saverio Caldani, Sergio Corbello, Roberto Gerardi, Giuseppe Dionisi, Salvatore Toriello e moltissimi altri soci che, come tutti gli altri intervenuti, hanno non solo contribuito a qualificare l’iniziativa ma anche manifestamente apprezzato il menù ed i prestigiosi vini serviti, vini che rappresentano la più alta espressione della Campania felix: Aglianico del Vulture, Falanghina, Fiano di Avellino, Taurasi
Uno spettacolo, una organizzazione perfetta e degna della fama che il Reale Circolo Canottieri Tevere Remo gode ormai da un secolo e mezzo anche per opera della attuale dirigenza che, Presieduta dall’Ing. Giuseppe Lupoi ( Vice Presidente Alessandro De Paolis ) ha con grande successo rilanciato la sua già intensa attività a livello sportivo e culturale.
Appare il caso di rappresentare che il Reale Circolo Canottieri Tevere Remo, il più antico circolo remiero romano, ha origini storicamente importanti: alcune fonti, infatti, e taluni avvenimenti lasciano intendere che la costituzione di fatto della “ Società dei Canottieri del Tevere “ sia avvenuta ancor prima della sua formale fondazione fatta risalire al 1872 e che la stessa sia da identificare nella Società Ginnastica Serny nel cui ambito nacque l'attività remiera romana.
Attualmente il Circolo, per opera della attuale Presidenza dell’Ing. Giuseppe Lupoi, adeguatamente supportata dal Vice Presidente Alessandro De Paolis, ha con grande successo rilanciato la sua già intensa attività dopo aver superato alcune rilevanti difficoltà logistiche connesse alla realizzazione della sua nuova sede in zona Acqua Acetosa e vive una intensa stagione di prestigiose iniziative che lo pongono all’avanguardia delle attività sportive e culturali della Capitale.[MORE]
(notizia segnalata da paola di pietro)