Cronaca

Roma: i giornalisti manifestano contro la Fnsi

ROMA, 8 LUGLIO 2014 – È iniziata alle 10 di questa mattina, in Corso Vittorio Emanuele a Roma, la manifestazione di protesta dei giornalisti italiani nei confronti della Federazione Nazionale della Stampa Italiana.

Franco Siddi, segretario dell’Fnsi, ha dichiarato al quotidiano La Stampa, in merito alle tensione degli ultimi giorni e alle critiche che gli sono state recentemente rivolte che «chi mi critica non ha ben chiaro non solo il sistema editoriale ma la realtà nella quale viviamo».

«L’obiettivo –ha proseguito Siddi– era salvaguardare il contratto collettivo nazionale. Ci siamo riusciti in un quadro complicassimo per il mondo editoriale. I giornali chiudono, il 35% dei quotidiani è in stato di crisi con giornalisti in cassa integrazione e contratti di solidarietà: non si può far finta che tutto questo non esista. Il conto, sino ad oggi, lo hanno pagato i giornalisti, ma con questo nuovo accordo abbiamo iniziato ad invertire la rotta e sia gli editori che lo Stato inizieranno a farsi carico della loro quota».[MORE]

Siddi ha poi continuato: «Se mi chiede se questo è il miglior contratto possibile o l’accordo che avremmo voluto fare, dico no. Ma questo, però, è l’accordo massimo possibile. Soprattutto se teniamo conto che è il primo contratto che costringe la controparte ad assumere il modello contrattuale per tutta la professione. La legge sull’equo compenso ci ha aiutato in questa direzione. Ma siamo andati oltre definendo profili professionali diversi».

Non molti, però, condividono il punto di vista del segretario della Fnsi. A scatenare i malumori è stata soprattutto la mancanza della cosiddetta ‘’ex fissa’’, ovvero un fondo integrativo contrattuale, a carattere previdenziale, costituito da un contributo versato dagli editori. In merito, Siddi ha dichiarato: «Ed è qui che entriamo nel campo delle rivendicazioni personali. Ma la riforma di questo istituto era indispensabile per evitare che entro i prossimi due mesi fosse dichiarato il fallimento del fondo: solo nel mese di giugno sono arrivate ben 34 richieste, e se ne potranno liquidare appena nove. La riforma, invece, concorrerà a creare nuove condizioni di accesso alla professione. E poi sa cosa le dico? Che c’è chi fa i contratti e chi sparlando dei contratti, che non conosce, fa campagne di propaganda. Noi abbiamo scelto la strada di cercare risposte agli interessi di una categoria, quella dei giornalisti, e di un settore, quello dell’editoria, colpiti in questi anni da durissima crisi. I giornalisti non sono l’ombelico del mondo né esenti dai processi che lo investono. Hanno il dovere di essere competenti, di conoscere prima le cose per mettere poi il contributo della oro attività professionale nelle disponibilità dei cittadini. A maggior ragione devono guardare i dati della loro condizione all’interno del contesto produttivo economico e sociale in cui lavorano».

AGGIORNAMENTO 15:05- Il Festival del Giornalismo Giovane di Napoli è stato annullato da Youth Press Italia, l'associazione nazionale dei giovani giornalisti, per protestare contro l'accordo sull'equo compenso.

Sulla pagina Facebook di Yout Press si leggono le dichiarazioni di Simone d'Antonio, presidente di Youth Press Italia: "In un momento delicato come questo non intendiamo vendere sogni e illusioni ai giovani giornalisti italiani: purtroppo l'accordo siglato da sindacato dei giornalisti ed editori mortifica le speranze di migliaia di giovani, allontanandoli sempre di più da un professione che non riconosce il merito, la creatività e le conoscenze di migliaia di colleghi. Condividiamo in pieno le ragioni della protesta portata avanti da coordinamenti dei precari, vertici dell'Ordine dei Giornalisti e pezzi del sindacato stesso e speriamo che la nostra decisa forma di protesta possa riaccendere i riflettori sulle vere vittime di questo accordo, ovvero i tantissimi giovani giornalisti che saranno costretti ad andare all'estero o a cambiare mestiere per poter vivere dignitosamente.Riprenderemo il festival  solo quando l'evoluzione del dibattito sul tema ci fornirà garanzie effettive che il nostro sforzo nell'assicurare aggiornamento e formazione ai giovani giornalisti possa realmente contribuire a migliorare l'occupabilità nel settore e non solo ad alimentare speranze impossibili da soddisfare nel nostro paese".

(fonte www.lastampa.it)
(foto www.buongiornoalghero.it)

Elisa Lepone