Cronaca
Roma: donna aggredita in metro esce dal coma, la mamma dell'aggressore chiede scusa
ROMA – La donna romena di 32 anni, aggredita nella stazione metro Anagnina a Roma da un giovanissimo pregiudicato romano, è uscita dal coma. Si trattava in realtà di un coma farmacologico, la donna aveva infatti riportato un ematoma cerebrale, che i medici hanno dovuto curare con un intervento chirurgico. Tuttavia ieri sera le condizioni della donna sono migliorate a tal punto da permettere ai medici del Policlinico Casilino, dove la vittima da ieri si trova ricoverata, di interrompere il coma. Le sue condizioni però sono ancora gravi e la prognosi è riservata. [MORE]
Il primario di Rianimazione, Giorgio D’Este, ha spiegato: “La donna è stata stubata, abbiamo interrotto il coma farmacologico e respira spontaneamente, ma è ancora in stato confusionale e si registra una perdita di forza nella parte destra del corpo.”
La vittima dell’aggressione quando è arrivata in ospedale era in stato soporoso, a causa del trauma cranico, che è stato immediatamente operato neuro chirurgicamente per drenare l’ematoma subdurale e per posizionare un catetere per monitorare la pressione della scatola cranica.
La mamma del giovane ventenne romano, Alessio Burtone, chiede scusa alla trentaduenne romena ed alla sua famiglia: “Voglio chiedere scusa per quello che ha fatto mio figlio. Lui ora è a casa e sta male: non si era reso conto di quello che aveva fatto.” Alessio ha preso a pugni l’infermiera professionale romena per una banale discussione, avvenuta in coda alla biglietteria. Ma il bisticcio va avanti anche nell’atrio della metropolitana ed ecco che Alessio sferra il suo pugno micidiale sul volto dell’infermiera. Il ragazzo è pregiudicato ed ha precedenti proprio per lesioni. Ma la trentaduenne non lo sa. Lui minaccia di darle una testata, lei gli tira uno schiaffo ed il ragazzo reagisce troppo violentemente. L’infermiera cade e sbatte violentemente la testa a terra.
Il sindaco Gianni Alemanno ha condannato con forza l’indifferenza dei passanti: “La magistratura deve aprire un’inchiesta per omissione di soccorso a carico di chi ha visto la donna ferita a terra, è stato ripreso dalle telecamere e non è intervenuto. Bisogna far passare il messaggio che a Roma non c’è spazio per chi tiene gli occhi chiusi e che tutti siamo responsabili della sicurezza di tutti.”
Che la donna sia stata scambiata da così tanti passanti per una mendicante? Che i lavoratori ritardatari o semplicemente quelli in carriera non avessero voglia di perdere tempo con e per una sconosciuta? Forse proprio la sua nazionalità avrebbe istigato tanta indifferenza, dati i commenti razzisti nei confronti di questa vicenda che si possono facilmente trovare su internet?
L’omertà si ascrive solitamente alle zone del profondo sud, ma tutti quelli che ieri non si sono fermati sono complici di questa tragedia. Tutti quelli che ogni giorno scelgono se stessi invece di schierarsi contro le violenze cui assistono per strada sono anch’essi carnefici delle vittime di tali ingiustizie.