Cronaca

"Roma dica no ai raduni fascisti": appello dei giovani ad Alemanno

ROMA, 16 NOVEMBRE 2012- Facebook torna ad essere megafono di chi difficilmete viene ascoltato. Questa volta a farsi sentire sono giovani di diversa fede politica che chiedono al sindaco di Roma Alemanno di impedire la sfilata del corteo di Casapound del 24 novembre. “Non ne possiamo più di manifestazioni violente e fomentatrici di odio e razzismo”. Hanno creato una pagina sul social network “Contro i cortei neofascisti in città” ed è stato boom di adesioni.[MORE]

Con una lettera aperta al primo cittadino e alle istituzioni di Roma, i giovani hanno chiesto un segnale preciso. A scatenare l’insofferenza nei confronti dell’associazione nofascista sono stati i disordini verificatisi lo scorso 10 novembre. In quell’occasione Caspound ha sfilato in zona Prati, inneggiando slogan antieuropeisti con le braccia tese a mo’ di saluto fascista. Tra le richieste anche lo stop della delibera che regala all’associazione l’immobile della sede. L’idea che viene lanciata su Facebook è che al suo posto venga realizzato un “Palazzo dell’amicizia fra i popoli”.
 

Di seguito la lettera.
"Egregio Sindaco, Egregi Capi Gruppo Consiliari di Roma Capitale,

gli scontri dell'altro giorno a Roma e le tensioni (spesso di estrema destra) che attraversano l'Europa dimostrano la delicatezza del momento storico che stiamo vivendo. Un momento in cui i populismi, di destra e di sinistra, hanno un forte appeal presso le classi meno abbienti. Alcuni chiamano questo fenomeno "antipolitica", noi riteniamo che si tratti di assenza di buona politica. I fatti di violenza e di razzismo di Roma - con una chiara radice antisemita - sono sintomatici di quanto andiamo dicendo da giorni: odio e fascismo vanno combattuti con tutte le armi del dialogo e della tolleranza. Ma anche con le ragioni del diritto e della civiltà: senza queste ultime prevarrebbe la prepotenza. Per questo, anche a fronte delle violenze inaudite davanti alla scuola ebraica di Roma, siamo a ribadire con forza la nostra contrarietà a cortei di chiara matrice estremista a Roma. Se è vero che la Costituzione garantisce libertà di espressione e manifestazione è anche vero che le istituzioni di Roma e del Lazio dovrebbero prendere le distanze da manifestazioni come quella di Casapound del 24 novembre.
La settimana scorsa abbiamo rivolto un appello, a tutte le Istituzioni di Roma e del Lazio, chiedendo di prendere una netta posizione sulla manifestazione del Mse a Roma. Al nostro appello - che non è quello di un gruppo di militanti di parte, ma di ragazzi di diversa estrazione politica e religiosa -, ha risposto "solo" il Presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti. Non ce la siamo presa: in fondo 200mila condivisioni su Facebook non sono un referendum. In fondo, in quella giornata, lei era occupato nell'ufficio di presidenza del Pdl. E in fondo lei ha già dichiarato che Roma è antifascista.
L'antifascismo, però, per come lo intendiamo noi, non è solo una parola. L'antifascismo è un valore costituzionale e culturale da tenere sempre vivo. Un retaggio culturale che implica oneri e che comporta una più alta identità nazionale.
Proprio per questo ci pare vergognoso assegnare un immobile del valore di 11.800.000 di euro al movimento Casapound. Sarebbe come, ci perdoni la metafora, combattere l'Aids e incentivare il non uso del preservativo. Insomma: non si può promuovere una cultura antifascista alienando, gratuitamente, immobili comunali a movimenti di estrema destra. Più in generale, peró, non puó passare la logica (a destra e sinistra) che occupare un immobile comunale equivale ad averlo. Se occupassero casa nostra o casa sua ci batteremmo con tutte le energie per riappropriarcene. Così se occupano il patrimonio immobiliare dei romani è giusto battersi con gli strumenti del diritto per riappropriarsene.
Forse non avrà avuto tempo, fra un'"evento catastrofico" e l'altro, per leggere il piano triennale dell'Amministrazione che governa, oppure le delibere che escono dalla Sua Giunta, ora che però è edotto sull'alienazione dell'immobile di via Napoleone III a Casapound intervenga. A tal fine chiediamo a Lei, ed a tutti i Gruppi Consiliari di Roma Capitale, o di cancellare l'alienazione del bene in questione dal bilancio o di stralciare un'eventuale delibera che ne assegnerebbe l'uso ad una nota associazione di estremisti di destra. E se proprio vuole usare quell'immobile per finalità socio-culturali lo faccia per creare il "Palazzo della Amicizia tra i Popoli". In un momento in cui l'Europa è debole serve un gesto forte dalla città in cui si firmò il Trattato di Roma. Siamo sicuri che anche i romani e il suo stesso consiglio capitolino apprezzerebbero".

Federica Sterza

 

Foto www.novopress.info