Cronaca
Roma, 15enne adescata su Facebook e violentata: rinviato a giudizio 40enne
ROMA, 31 GENNAIO - Si presentava su come uno studente di medicina di 25 anni. Mario Abignente, 40 anni, avrebbe usato un profilo falso per adescare una giovane di 15 anni su Facebook. La ragazza avrebbe scoperto chi si nascondeva dietro il finto studente solo quando lui l’ha attirata in un casolare abbandonato sulla Tiburtina per stuprarla. Con quest’accusa l’uomo è finito sotto processo, imputato di violenza sessuale. [MORE]
L’accusato aveva già un precedente per violenza sessuale commessa a Salerno, dove era stato condannato con rito abbreviato a 3 anni. Tuttavia, per lo stupro sulla Tiburtina l’uomo non è finito in carcere nonostante la richiesta del pm Pantaleo Polifemo ma è stato disposto il divieto di avvicinamento alla giovane: il provvedimento viene deciso dal gip nel maggio del 2015, anche su sollecitazione dell’avvocato Geraldine Pagano, legale della parte offesa.
Decisione presa pertanto molti mesi dopo la presunta violenza, quando emerge che il finto studente per settimane ha ossessionato la giovane, prima mandandole messaggi a ripetizione, poi minacciandola di pubblicare un video hard. Addirittura Abignente, oal momento in carcere per un cumulo di pena dovuto a reati contro il patrimonio, si sarebbe presentato a scuola della ragazza dicendo di essere il padre.
I primi contatti sui social risalgono ai primi di novembre del 2014. L’uomo, che si presenta come uno studente universitario, riesce a convincere la giovane ad accettare un appuntamento all’uscita della scuola. A quel punto la ragazza è in trappola ed è costretta a seguirlo nel luogo in cui si è consumata la violenza. Abignente, si legge nel provvedimento, era a conoscenza della minore età della giovane e avrebbe ammesso di sentirsi in colpa con una compagna di classe della ragazza.
La giovane, in seguito al trauma, ha abbandonato la scuola limitandosi ad avere contatti con i propri compagni solo al telefono. Il gip ha sottolineato l’incapacità dell’uomo a tenere a freno le pulsioni sessuali rimarcando i danni psicologici causati alla ragazza.
Giuseppe Sanzi
(fonte immagine interno.gov.it)