Rom: CEDU sospende sgombero campo nomadi a Roma
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Rom: CEDU sospende sgombero campo nomadi a Roma

martedì 24 luglio, 2018

ROMA, 24 LUGLIO – La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha sospeso le operazioni di sgombero del Camping River, un insediamento rom sulla Tiberina, a Roma. Lo sgombero era previsto per stamattina come da ordinanza firmata dal Sindaco Raggi e regolarmente notificata agli abitanti del campo; tuttavia, tre rappresentanti della comunità nomade, supportati dall’associazione “21 Luglio”, hanno presentato con successo un ricorso al massimo organo giurisdizionale del Consiglio d’Europa. [MORE]

Dopo i tentativi di convincimento effettuati dagli operatori del Comune di Roma negli scorsi mesi senza ottenere alcun risultato, il 19 luglio 2018 ad ogni famiglia dell’insediamento era stata notificata l’Ordinanza sindacale n. 122 del 13 luglio 2018 con la quale era stato ordinato l’allontanamento dall’area di tutte le persone presenti, a qualsiasi titolo, entro il termine perentorio di quarantotto ore dalla notifica, al fine di scongiurare i rischi per la loro salute. A detta della ONLUS “21 Luglio”, che si è interessata alla vicenda, il Comune non ha però fornito alcuna soluzione alternativa adeguata per consentire ai Rom di avere un’abitazione. Per questo motivo, l’Associazione ha supportato alcuni degli abitanti al fine di richiedere alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di indicare “misure ad interim” – che vengono utilizzate in casi di emergenza come una sorta di misure cautelari – in modo da evitare quello che è stato ritenuto un rischio imminente di danno irreparabile ai diritti fondamentali della persona umana. È stato inoltre contestato il fatto che i destinatari dell’ordine di sgombero non disponessero di mezzi giuridici efficaci per ricorrere avverso quella decisione dell’ente dinanzi ad una corte giurisdizionale.

La Corte di Strasburgo ha appunto deciso, nell’interesse delle parti e del corretto svolgimento del procedimento dinanzi ad essa, di indicare al Governo italiano, a norma dell’articolo 39 della Convenzione EDU, di sospendere lo sgombero previsto fino a venerdì 27 luglio 2018 ed ha inoltre chiesto al Governo italiano di indicare nelle prossime ore le misure alloggiative alternative per i ricorrenti, la data prevista per lo sgombero esecutivo delle abitazioni attuali e la notifica di qualsiasi sviluppo significativo circa lo sgombero di Camping River. Non sono state dunque reputate sufficienti le misure proposte dal Comune. Il Campidoglio aveva in effetti offerto ai residenti del Camping River, che si fossero presentati con un regolare contratto di locazione, un contributo mensile di 800€ per due anni per il pagamento dell’affitto, ma sostanzialmente nessun locatore si è rivelato disposto ad affittare a nuclei familiari così ampi, in molti casi composti da disoccupati e nullatenenti. Altra soluzione che era stata proposta riguardava il rimpatrio volontario nei Paesi di origine, dietro pagamento di una somma fino a 3000€, formula accettata da appena 14 persone nel campo. Infine, alle famiglie con minorenni erano state offerte soluzioni di accoglienza per le madri con i figli, a costo però di separare i nuclei familiari.

“Quella di oggi è una vittoria pratica ma soprattutto politica. Questa risposta della Corte Europea di Strasburgo significa che il piano Rom della Giunta Raggi, soprattutto relativamente al Camping River, sta violando i diritti umani. Inizia oggi un contenzioso con il Comune, vedremo dove ci porterà” – ha dichiarato soddisfatto il Presidente dell’Associazione “21 luglio” Carlo Stasolla, nell’atto di recarsi in Campidoglio per consegnare alla Segreteria la decisione della CEDU e le centinaia di firme raccolte per chiedere la sospensione dello sgombero con una petizione popolare organizzata online. “Ora il Comune – ha aggiunto Stasolla – dovrà spiegare alla Corte entro il termine di domani alle 12 quale soluzione abitativa alternativa intende offrire a queste persone”.

A prescindere dalle operazioni di sgombero, la questione Rom nella Capitale sembra in ogni caso destinata a tenere banco per tutta l’estate, trattandosi di un problema che coinvolge almeno 4500 persone (in base al censimento che era stato effettuato lo scorso anno, ma pare ci sia un’ampia sacca di irregolari non censiti che potrebbe far lievitare quasi al doppio il numero complessivo degli interessati). Proprio per parlare della situazione relativa al campo sulla Tiberina, è atteso per domani un incontro tra il Sindaco Raggi ed il Ministro dell’Interno Salvini, che ha dal canto suo confermato l’intenzione di “arrivare prima o poi a zero campi Rom in tutta Italia. Vogliamo farlo con le buone maniere, educatamente, rispettosamente e civilmente, ma intendiamo arrivare a quota zero”.

 

Francesco Gagliardi

 

Fonte immagine: viviroma.tv


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