Politica

Roberto Guerriero sulla Convenzione con il 'Bambin Gesù' di Roma

CATANZARO, 30 MAGGIO 2013 - E’ passato un anno dalla firma della convenzione fra l’Ospedale Romano del Bambin Gesù, l’Azienda Ospedaliera Pugliese-Ciaccio e la Regione Calabria, un arco di tempo sufficiente per poter trarre un primo bilancio. Difficile darne un giudizio positivo: possiamo parlare di una vera e propria bocciatura, come ha fatto il Tavolo Massicci nella riunione dell’8 aprile scorso.

Alla firma dell’accordo, con grande eco mediatica, il Presidente del Bambino Gesù dottor Profiti ed il dg del Pugliese-Ciaccio dottoressa Elga Rizzo, hanno fatto promesse che si sono rivelare proclami inconsistenti. Basta ricordare quanto detto, come ad esempio “A Roma abbiamo nelle nostre liste 400 bambini calabresi che saranno dirottati per l’intervento al Centro delle Chirurgie Pediatriche Bambino Gesù di Catanzaro, quindi nella loro regione. Oppure: Il Centro servirà ad attrarre anche i pazienti dalle regioni limitrofe e diminuirà l’esodo dalla Calabria verso altre Regioni, con relativa diminuzione della spesa che la Regione Calabria dovrà affrontare”.

Peccato che di questo elenco a favore di stampa nulla risulti fondato: dei 400 bambini menzionati da Profiti neanche l’ombra. Da fuori regione non è venuto nessuno e, cosa molto grave, l’esodo non è diminuito e di conseguenza neppure la spesa.

Gli interventi effettuati dalle equipe del “Bambin Gesù”, come del resto ha reso ampiamente noto la trasmissione “Report” sono stati da sempre effettuati dai professionisti del Pugliese-Ciaccio e di cui ora il Bambin Gesù si è appropriato.

La verità, in effetti, è che i professionisti del “Bambino Gesù” sono stati inviati da Roma a colonizzare la sanità catanzarese ed in modo particolare l’Ospedale Pugliese-Ciaccio che la dg Elga Rizzo ha letteralmente messo a disposizione dell’ospedale romano e dei suoi professionisti.

Quanto detto è facile da dimostrare, infatti le sedute operatorie a disposizione del Bambino Gesù sono diventate quotidiane a discapito di altri interventi per patologie forse anche più gravi, le gastroscopie pediatriche che prima venivano eseguite dall’U.O.C. di gastroenterologia ora sono state dirottate ai professionisti del Bambino Gesù, gli interventi che prima venivano eseguiti in Chirurgia Pediatrica ora vengono dirottati nelle liste del Bambino Gesù, nell’U.O.C. di Ortopedia l’ambulatorio è stato chiuso ai pazienti esterni ma solo per il Bambino Gesù è aperto, anzi apertissimo poiché il dr. Profiti ha dichiarato alla stampa che” in tre giorni il dottor Pagnotta ha visitato ben 156 bambini. Ci chiediamo li ha visitati o solo guardati ? Questo perché per visitare 156 bambini, ad una media ragionevole di un paziente ogni 15 minuti occorrono almeno 13 ore al giorno per tre giorni ed il dottor Pagnotta (unico ortopedico del Bambino Gesù) non può certamente aver visitato bambini per 13 ore di seguito al giorno.

E’ arrivato, quindi, il momento di dire basta a queste ricostruzioni miracolose: chiediamoci a chi conviene questa Convenzione. Gli interessi di chi si stanno tutelando? Il “Bambin Gesù” tornasse a Roma, la Calabria è una regione povera e non si può permettere di impoverirsi oltremodo per riempire le casse di un Ospedale privato romano. In Calabria, a Germaneto, esiste e opera una Università con tanto di professori di ortopedia, oculistica e quant’altro, in grado certamente di operare bambini, non occorre regalare (perché di regalia stiamo parlando) 1.800.000 euro l’anno, per tre anni all’Ospedale Bambin Gesù di Roma che si è appropriata di strutture, personale, mezzi del Pugliese – Ciaccio per fare cassa.

La prova ce la offre, involontariamente, sempre il presidente del Bambino Gesù Profiti che recentemente ha avuto modo di affermare sulla stampa locale : “L’obiettivo della collaborazione con Catanzaro è trattenere qui i pazienti che per curarsi hanno bisogno di andare fuori perché sono casi di bassa complessità, e limitare la mobilità a quei casi così complessi che qui non potrebbero essere curati” e noi aggiungiamo: interventi complessi , quindi ad alto costo, che saranno dirottati al Bambin Gesù, dove la Regione Calabria pagherà il 20% in più rispetto ad altri ospedali in altre regioni d’Italia. Al Pugliese-Ciaccio di Catanzaro non ci saranno forse gli eccezionali specialisti di caratura internazionale”, ma ci sono certamente dei seri ed apprezzati professionisti che, con sacrifici e tanta onestà professionale, mandano avanti “la baracca” lottando quotidianamente contro la malattia ma soprattutto cercando di tenere alto il prestigio dell’Ospedale Pugliese-Ciaccio, da sempre riferimento per la popolazione calabrese.

 

Il vice presidente del consiglio comunale
Roberto Guerriero

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