Cronaca
Roberto Guerriero sul Tgr che "trascura" Catanzaro
CATANZARO, 21 GIUGNO 2013 - Viva la Rai. Il telegiornale regionale calabrese ci fa rimpiangere ad ogni edizione i soldi spesi per il canone. Altro che abbonati in prima fila. Quando si tratta di dare visibilità a fatti ed eventi, siano essi positivi che negativi, relativi a Catanzaro perfino la sagra della patata silana – con tutto il rispetto per gli organizzatori e i produttori di ogni manifestazione finalizzata a valorizzare i prodotti e le produzioni locali – assume le priorità di un convegno di statisti internazionali. Tutto pur di non riconoscere al Capoluogo di Regione il rispetto dovuto nel nome dell’equità e dell’obiettività. E questa volta non è “la pancia” che parla, l’orgoglio catanzarese campanilista e di parte, lo dicono i dati che abbiamo studiato con attenzione sul giornale on line più letto della città, Catanzaroinforma.it: la denuncia della faziosità del telegiornale regionale di quello che dovrebbe essere il servizio pubblico radiotelevisivo regionale della RAI sta tutta in quel 9% dell’informazione che riguarda Catanzaro, a fronte di un 46% destinato a Reggio e di un 34% appannaggio di Cosenza.
E così - visita di ministri e personalità del mondo della politica, dello spettacolo, del sociale a parte - Catanzaro non risulta essere degno di nota per molte delle attività che si esplicano in conseguenza delle funzioni direzionali che qui si concentrano. Pensiamo ad uffici ministeriali e regionali, ma anche la Corte d’Appello, il Tar, l’unica facoltà di medicina della Calabria, tutti centri che ogni giorno sono fonte inesauribile di notizie, per arrivare ad eventi di pregio culturale e artistico internazionale come molte delle mostre che si svolgono al Marca. Non possiamo rassegnarci alla direzione lottizzata di turno in attesa della svolta politica che restituisca a Catanzaro il rilievo che merita: qui si tratta di far valere quello che per i giornalisti, di ogni “colore”, dovrebbe essere sacro, la bussola per orientarsi lungo il terreno impervio di un mestiere affascinante ma difficile: la notizia e la sua obiettività, i fatti e il loro peso, l’attenzione che meritano nella gerarchia della comunicazione.
Il problema esiste, alcuni movimenti e partiti lo dicono da sempre sebbene abbiano alzato la voce soprattutto nelle campagne elettorali che si sono susseguite saltando, spesso a piè pari, lo scenario del capoluogo di regione. E’ arrivato il momento di mobilitarsi in maniera concreta per superare l’anomalia del caso Catanzaro, unico capoluogo di regione che non ospita una sede della Rai. Un punto di partenza per difendere una Città che da troppi anni viene maltrattata, spogliata, insultata, calpestata nella sua storia e nella sua identità. Una Città che vuole tornare ad essere protagonista per il bene dell’intera Calabria e non solo di questo angolo di mondo.
Roberto Guerriero
Vice presidente del consiglio comunale di Catanzaro
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