Economia

Rivoluzione Fisco: Non versare l' Iva non è più reato

ROMA, 9 NOVEMBRE 2014 - Non versare l' Iva non sarà considerato più reato; depenalizzato l'omesso versamento.

È tra le novità più attese della delega fiscale, con uno dei decreti attuativi che il governo approverà nelle prossime settimane, e che vedrà, appunto, la depenalizzazione dell' omesso versamento del’Iva.

Un passaggio già annunciato dalla recente sentenza della Corte costituzionale e maturato nel contesto di profonda crisi economica degli ultimi anni.

Ma cosa cambia nei fatti? Un contribuente, come lo è un imprenditore, si trova nella situazione in cui ha correttamente dichiarato l’imposta dovuta ma poi non effettua il relativo versamento per svariati motivi ma che di solito hanno a che fare con le difficoltà di cassa degli interessati, che in alcuni casi hanno deciso di usare le somme di denaro per pagare i propri dipendenti.

Certamente questo non comporta nulla di positivo per un imprenditore; dovrà vedersela sempre e comunque con il Fisco, che cercherà con i mezzi a propria disposizione di recuperare gli importi dovuti, ma non dovrà subire alcun procedimento penale. Ed è proprio questa la novità.

Mentre la norma attuale prevede la punibilità con la reclusione da sei mesi a due anni nel caso in cui l’omesso versamento superi l’ammontare di cinquantamila euro per ciascun periodo d’imposta.

Tale sanzione penale era stata introdotta nel 2006 dall’allora governo di centro-sinistra nell’ambito di un ampio pacchetto di misure anti-evasione: l’idea era che chi non versa l’Iva commette una sorta di appropriazione indebita, vista la particolare natura dell’imposta che viene pagata dal consumatore finale ma passa per i vari soggetti economici prima di arrivare allo Stato.

Questa impostazione, però, risulta essere incongruente con la concreta gestione del tributo, che nel nostro ordinamento, salvo casi particolari, non è per cassa. Resterà, invece, punibile anche sul piano penale, l’omesso versamento nel caso delle ritenute che l’impresa trattiene ai lavoratori in quanto sostituto d’imposta.

Lo scorso aprile la Corte costituzionale ha dichiarato l’incostituzionalità della sanzione penale per l’omesso versamento, relativamente ai fatti commessi fino al settembre 2011 (quando la normativa in materia è stata cambiata). A questo pronunciamento sono seguite le sentenze di alcuni giudici che hanno assolto contribuenti imputati per il reato in questione.

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Sul piano politco, lo scorso anno proprio nell’ambito della discussione sulla delega, era stato votato un ordine del giorno su iniziativa di Enrico Zanetti, allora vicepresidente della commissione Finanze e oggi sottosegretario all’Economia, che impegnava appunto il governo a depenalizzare l’omesso versamento. E questa impostazione è stata mantenuta fino ad oggi nel lavoro di stesura dei decreti attuativi.

Su tale vicenda si è espresso anche il comandante della Guardia di Finanza, il generale Saverio Capolupo, che si è detto pubblicamente favorevole alla scelta della depenalizzazione.

Mentre non ci sono prese di posizioni in merito alla questione, da parte dell' Agenzia delle Entrate.

Ad oggi, il governo ha deciso di accelerare il percorso della riforma fiscale. Finora è stato approvato in via definitiva solo il decreto in tema di semplificazione, che contiene anche la dichiarazione dei redditi precompilata per dipendenti e pensionati, mentre sono all’esame del Parlamento quelli relativi alle accise ed alle commissioni censuarie che dovranno gestire la riforma del catasto.

Dal 20 novembre il Consiglio dei ministri dovrebbe approvare ed inviare alle commissioni parlamentari, in rapida successione, i provvedimenti sull’abuso di diritto, sul adempimento collaborativo (cooperative compliance) e sul sistema sanzionatorio.
Per approvare tutti i decreti c’è tempo fino a marzo del prossimo anno, dodici mesi dal via libera alla delega.

 

Filomena I. Gaudioso

(foto: archivio.panorama)