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Rivolte in Russia: fermati 1750 oppositori a Mosca e 900 a San Pietroburgo

MOSCA, 13 GIUGNO - Gli 'omon' - agenti in tenuta anti-sommossa - e i soldati della Guardia Nazionale dell'ordine hanno posto agli arresti 750 oppositori a Mosca e 900 a San Pietroburgo in seguito alle rivolte per l'anti corruzione non autorizzate da parte del comune della Capitale russa.[MORE]

Già poco prima della manifestazione, il leader dell'opposizione Alexei Navalny sarebbe stato arrestato dalla polizia sotto la propria abitazione e condotto in carcere dove dovrebbe inoltre scontare una pena di trenta giorni.

Il fermo di Navalny, accusato di ripetuta violazione delle norme sull'organizzazione delle manifestazioni e di resistenza a un ordine di un funzionario di polizia, lo avrebbe annunciato la moglie attraverso un twitt, scrivendo che "Alexei è stato fermato nell'androne del palazzo. Ha chiesto di comunicarvi che i nostri progetti non sono cambiati: Tverskaya"

Tra le persone poste agli arresti risulterebbero inoltre Ilya Yashin e Roman Rubanov, direttore dell'anticorruzione che avrebbe organizzato la protesta.

"Quando sono arrivato ho visto che stavano parlando delle persone che non conosco: ho chiesto alla polizia di fermarli e sono stato arrestato", avrebbe  reso noto con un twitt il direttore del Fondo anti-corruzione di Navalny.

Non tardano anche i commenti da parte della Casa Bianca riguardo i fermi effettuati in Russia. "I russi meritano un governo che sostenga l'uguaglianza di trattamento davanti alla legge e la possibilità di esercitare i loro diritti senza timori di rappresaglie", avrebbe commentato il portavoce Sam Spicer, aggiungendo inoltre il giorno prima dell'evento a Sakharov, organizzazione in cui si sarebbero presentati circa duemila manifestanti accompagnati da Roman Rubanov, che "gli Usa sorveglieranno la situazione e chiederanno al governo russo di liberare immediatamente tutti i manifestanti pacifici".

Alessia Terzo

Immagine da wikimedia.org