Cronaca

Ritornano i passeur alla frontiera Italo-Francese di Ventimiglia dopo le rivoluzioni nel Magreb

VENTIMIGLIA, (IM) 2 MARZO 2011 - Nelle stesse ore in cui il Presidente francese Nikolas Sarkozy annunciava ai propri concittadini l'ennesimo rimpasto di governo che prevedeva la trasformazione del Ministero degli Affari Interni nel Ministero degli Interni e dell'Immigrazione, ponendo così l'accento sulla necessità di considerare questo fenomeno epocale come un problema squisitamente di ordine pubblico, e poco prima che a Lampedusa riprendessero gli sbarchi, solo la notte scorsa vi sono approdati ben 347 tunisini, al confine italo- francese di Ventimiglia, estrema Liguria di ponente, sono ricomparsi i passeur. [MORE]

Questi sono uomini senza scrupoli, quasi sempre in contatto con ambienti della criminalità organizzata, che possono essere benissimo considerati come novelli “ Caronte” in attesa di traghettare, dietro lauto compenso, le proprie vittime da una parte all'altra del confine. Non è infatti un mistero che buona parte dei profughi in fuga dalle recenti rivoluzioni del Magreb, una volta toccato il suolo di Lampedusa, esprimano il desiderio di raggiungere la Francia. Negli ultimi tre giorni la Polizia di Frontiera di Ventimiglia, in collaborazione con i colleghi transalpini, ha tratto in arresto ben quattro di questi passatori in parte algerini ed in parte tunisini, denunciandone un quinto.

Favoreggiamento dell'immigrazione clandestina l'accusa contestata a tutti. La magistratura di Sanremo, competente per territorio, sospetta che dietro a questi cinque cittadini comunitari esista una vera e propria organizzazione criminale, composta da loro connazionali ed avente sede in Francia, con il compito di fornire agli ultimi arrivati basi logistiche sicure oltralpe. In occasione del fermo, poi tramutato in semplice denuncia a piede libero, del tunisino B.M., regolare in Italia ove risiede, si è infatti appurato che il compito a questi assegnato era quello di facilitare le operazioni d'acquisto di biglietti ferroviari per la Francia in favore di altri quattro suoi connazionali, nonché di fornire loro indirizzi sicuri cui rivolgersi una volta giunti a destinazione. I quattro arresti di ieri, invece, hanno colpito veri e propri traghettatori che a bordo delle loro automobili trasportavano, nascondendoli nel bagagliaio, altri cittadini tunisini. I fermi sono stati operati nel corso di due operazioni distinte: nella prima sono stati arrestati Guerrag Bouabdellah, algerino, e la connazionale, nonché sua moglie,

Maanieri Lalia che trasportavano a Cannes due clandestini di Tunisi. La loro autovettura è stata bloccata alla barriera autostradale, lungo l'Autostrada dei Fiori in direzione di Nizza, di Ventimiglia. Nel secondo caso invece l'arresto di due giovani tunisini che trasportavano un loro connazionale, tra l'altro già espulso dall'Italia attraverso l'aeroporto della Malpensa, è avvenuto al valico di Ponte San Ludovico lungo la consolare statale Aurelia. Nei guai è finito anche il trasportato. Gli uomini arrestati sono stati associati al carcere di Sanremo mentre la donna è stata portata alla Casa circondariale di Genova- Pontedecimo. Le forze dell'ordine hanno appurato che in entrambi i casi il prezzo pagato dagli irregolari per valicare il confine di stato e farsi portare nelle vicine città di Cannes o Nizza è di cento euro a persona e che i contatti tra trasportati e “ passeur” avvengono nei pressi della stazione ferroviaria internazionale di Ventimiglia.

Evidentemente i nordafricani raggiungono l'estremo lembo occidentale d'Italia in treno. Dopo un periodo di relativa calma, dovuto anche al rafforzamento del controllo del confine italo- francese da parte delle polizie dei due Stati, dunque riprende, a seguito del grande numero di migranti che preme sui confini marittimi meridionali d'Europa causato dalle recenti rivoluzioni in Tunisia, Egitto e Libia, il traffico di carne umana tra le cittadine di Ventimiglia, da una parte, e di Mentone dall'altra. E' un traffico posto in essere da gente turpe che specula sulla disperazione altrui e che cerca di raggiungere con ogni mezzo Francia, dove in virtù del passato coloniale tantissimi sono i cittadini di origine algerina, tunisina e marocchina, Belgio, Germania ed Olanda alla ricerca di un lavoro che per molti rimarrà comunque una chimera.
Sergio Bagnoli