Cultura e Spettacolo
Ritorna a Lamezia il Balletto Nazionale della Georgia dopo 10 anni di silenzio
LAMEZIA TERME (CZ), 18 DICEMBRE 2015 - Il Balletto Nazionale della Georgia, considerato dalla critica internazionale tra i più coreografici del globo e definito l'ottava meraviglia del mondo, torna ad esibirsi, dopo 10 anni di silenzio, sul palco del Teatro Comunale Grandinetti di Lamezia Terme grazie all’impegno di Ama Calabria che lo ha inserito tra le attività culturali natalizie sostenute dall’amministrazione comunale di Lamezia Terme. Grande, pertanto, l’attesa per i danzatori georgiani che il prossimo lunedì, 21 dicembre alle ore 21, racconteranno sul palco lametino la storia e le radici del loro popolo attraverso le antiche danze popolari georgiane vivificando un repertorio antichissimo, di danze liriche e bellicose. Fondato a Tbilisi nel 1945 da Nina Ramishvili e Iliko Sukhishvili, il Balletto Nazionale della Georgia ha ottenuto dallo Stato sovietico molti riconoscimenti tra cui il “Premio di Stato dell’Urss” e il titolo di “Artisti del Popolo dell’Urss”.
Tre sono gli aspetti dominanti e inscindibili del Balletto Nazionale della Georgia: il primo è collegato all’austerità degli uomini dal gesto fiero, abili manipolatori di spade e pugnali; il secondo alla dolcezza delle dame dalle bellissime vesti, che scivolano sul palcoscenico con estrema eleganza e dolcezza; il terzo all’allegria dei mattacchioni e degli acrobati. In tutte le coreografie del complesso si ritrovano, fuse armoniosamente, le basi della danza popolare, dal girotondo al gomitolo. Le danze maschili evocano le qualità del coraggio, del vigore guerriero, della baldanza avventurosa. Tutte le danze di ascendenza bellica, con artistici combattimenti, volteggi di spade e pugnali sono affidate ai movimenti di brillante e sorprendente virtuosismo degli uomini: sono loro che incantano il pubblico con gli incredibili salti e le faticosissime danze in punta di piedi. [MORE]
Questi intrepidi cavalieri annoverano tra i loro virtuosismi, tipici dei danzatori del Caucaso, proprio il muoversi sulle punte di morbidi stivali, un’abilità che affonda le sue origini ad una necessità fisica: la tradizione vuole che questo passo sia nato per ricordare gli scoscesi pendii dei monti del Caucaso che, con i suoi strettissimi sentieri, costringeva gli uomini a camminare sulla punta dei piedi per non precipitare nei burroni. L’eroe georgiano, di forza invincibile e insuperabili prodezze acrobatiche, risulta capace anche di sottili virtuosismi. Molte danze sono infatti scandite da cortesi finezze: come le danze del corteggiamento, ove la suprema abilità consiste nel non sfiorare mai la donna, o quelle nuziali, in cui anche gli uomini riescono a scivolare magicamente sul terreno al braccio delle loro belle.
L’uomo non è meno elegante della donna: danza con la schiena inarcata e, se si tratta di un nobile, si inerpica sulle punte, proprio come le ballerine romantiche, gonfia il petto, ricama disegni con le braccia, ma le sue mani non si vedono: sono coperte dalle maniche a penzoloni per evidenziare la mancanza di contatto. Le danze femminili simboleggiano la sacralità e la regalità. Il movimento delle ballerine, tutto giocato sulla morbidezza delle braccia e delle mani, testimonia che nell’immaginario più antico del popolo georgiano la donna è una creatura algida e distante, inafferrabile. Il Balletto Nazionale della Georgia si è esibito in tutto il mondo, conquistando il pubblico con la sua arte, come pure in Italia dove ha debuttato al Teatro alla Scala negli anni Sessanta, e negli anni Ottanta al Teatro Carlo Felice di Genova, al Teatro San Carlo di Napoli, alla Fenice di Venezia, al Maggio Fiorentino.
Lina Latelli Nucifero