Cultura e Spettacolo
"Riscriver bianconeve" di Anna Guzzi
Riscriver bianconeve è la prima raccolta organica di poesie di Anna Guzzi.
Dopo varie pubblicazioni su autori vari e saggi letterari, l’autrice decide di riportare in forma poetica una parte dei suoi studi umanistici.
Non si tratta, però, di sola poesia “scientifica”, ma di emozioni. Chi di noi, leggendo dei libri, ascoltando una canzone, ammirando un quadro, non viene sopraffatto da quel brivido lungo la schiena, da quell’emozione che solo il bello può dare? Ecco: il testo è palese esempio di come l’arte, anche se oggetto di profondi studi analitici, possa sempre e comunque far scaturire un “sentire” e da qui la necessità di esternarlo in una forma del tutto libera e personale. Abbiamo rielaborazioni di testi letti, critiche sottili di forme di pensiero e riflessioni su autori cari all’autrice che, oserei dire coraggiosamente, ha scelto la forma della poesia per esternarli.[MORE]
Una poesia sì ricercata, nei concetti e negli allusivi rimandi letterari, raffinata nelle espressioni linguistiche, ma al contempo leggera e cristallina. Una poesia che, seppure presentata dalla stessa Guzzi, nell’Introduzione, come frutto di un percorso di ricerca, non cessa di essere manifestazione di uno spirito sensibile e ricettivo.
Testo di elevata e delicata poesia che, come un fiocco di neve colorato, leggera scende da un altrove indefinito, dov’è il vero ed il sublime, per colorare una realtà bianca e senza nome, riflettendo un soffio di luce.
«Avvolge le sue spire
alle Pleiadi l’atra notte.
Ci guardano, stupite,
dagli angoli del cielo.
Ma è ancora troppa la loro luce:
ti assorda, ti acceca. Infinita.
Dove potrò nascondere il mio viso?»
Notturna Saffo (Anna Guzzi, Riscriver bianconeve)
Fonte immagine: http://talemichele.weebly.com/