Economia

Ripresa, Abi: "Italia prende il ritmo dell'Europa". Pil +0,7% nel 2015 e +1,6% nel 2016

ROMA, 25 LUGLIO 2015 - Un quadro ancora difficile, ma in cui predominano le tinte rosa. Si confermano e consolidano i segnali di ripresa economica e si prefigura l'avvio di un processo di convergenza della performance economica del Paese sui livelli medi europei. Un fatto che non di verificava dall'inizio dello scorso millennio.Lo dicono i banchieri nel rapporto di previsione Afo 2015-17 dell'Abi. Se infatti quest'anno, a causa della pesante eredità della recessione, la crescita del Pil dovrebbe essere di 7 decimi di punto, nel biennio 2016-17 un insieme di favorevoli condizioni dovrebbe portarci ad uno sviluppo stabile dell'1,6% annuo: tra esse, il perdurante buon apporto delle esportazioni e il determinante contributo della domanda interna.
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La domanda interna. Secondo il rapporto dell'Abi, i consumi dovrebbero beneficiare in particolare della risalita del reddito disponibile reale (+0,9% in media nel triennio 2015-2017 e contro una contrazione pari al -1,5% medio annuo dal 2008 al 2014) alimentata da una buon ripresa dell'occupazione e da un consolidamento della fiducia delle famiglie. Gli investimenti, che già nel primo trimestre sembrano aver mostrato segni di risveglio, dovrebbero reagire positivamente alle prospettive di ripresa divenendone il fattore trainante.

Politica monetaria Bce. Oltre ai fattori nazionali eserciterà effetti benefici la politica monetaria della Bce. Grazie al quantitative easing Francoforte dovrebbe riuscire ad allontanare definitivamente i rischi di deflazione, con una crescita dei prezzi al consumo in Italia che sara' inferiore a quella europea (1,3% contro 1,7% nella media del biennio 2016-17) ma ben distante dai valori negativi conosciuti a inizio d'anno.
Inoltre il migliorato contesto economico, la lenta ripresa dei prezzi e quindi l'espansione delle basi imponibili ed i risultati del processo di consolidamento dei conti consentiranno di conseguire gli obiettivi di finanza pubblica prefigurati in primavera dal di Documento di economia e finanza evitando pericolosi attriti con Bruxelles.


Il sistema bancario. Da parte delle banche si aspetta un aumento degli impieghi all'economia di 120 miliardi nel triennio. Pur in un quadro "positivo, come quello disegnato nel Rapporto Afo per il triennio 2015-17, la redditività bancaria continuerà ad essere tutt'altro che vivace: gli utili netti delle banche dovrebbero ammontare a fine 2017 a poco più di 10 miliardi di euro, valore corrispondente ad un ritorno sul capitale (Roe) del 2,6%, di oltre tre volte inferiore ai livelli pre-crisi".



Tiziano Rugi