Cronaca
Riordino del personale militare e di polizia. Ancora una fumata nera!
ROMA, 24 NOVEMBRE - Sempre garbato nei modi ma, contemporaneamente, molto diretto e risoluto. E’ stato così l’intervento in Audizione Difesa del Primo Luogotenente Pasquale Fico, Delegato Co.Ce.R Esercito, dove si discuteva, ancora una volta, dei “Decreti correttivi per il riordino delle carriere del personale delle Forze Armate e di Polizia” che sta completando il proprio iter parlamentare (entro fine novembre la definitiva approvazione). L’incontro, alla presenza del Ministro della Difesa, On. Lorenzo Guerini, si è tenuto il giorno 20 novembre 2019 e si è concluso con un nuovo nulla di fatto.
Infatti, il Co.Ce.R Interforze, intervenuto in Commissione Difesa, ha reso noto tutto il proprio disappunto fornendo, al tempo stesso, altri spunti per il miglioramento del provvedimento stesso, ma dalla discussione come in altre occasioni sono emerse soltanto tante belle “promesse”. Questo, in sintesi, il pensiero unanime dell’organo di rappresentanza interforze al termine dell’audizione in 4^ Commissione Difesa: “Il Consiglio Centrale di Rappresentanza dei Militari ritiene che le norme contenute nell’atto del Governo in esame non siano rispettose del ruolo e delle responsabilità attribuite alle Forze Armate in questo delicato momento storico”. Quindi, ulteriore senso di frustrazione e di delusione per un riordino che sembra proprio “non s’ha da fare”.
Ma veniamo all’intervento del Primo Luogotenente Pasquale Fico, questo il contenuto delle sue parole: “Le Forze Armate è dal 1995 che subiscono le sperequazioni con il riordino delle carriere, quindi, questi decreti correttivi che entro fine novembre devono essere approvati, così come sono stati elaborati non sanano nulla, anzi peggiorano la situazione. signor Ministro, quello che ora io le chiedo è di ricordare al signor Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che quando ci ha ricevuto alla presenza di numerose persone ci aveva promesso di seguire e stanziare oltre 200 milioni di euro per questa problematica ma ancora i risultati di questa promessa ancora non si vedono e non si sa se si vedranno mai. Segnalo, inoltre, un’altra anomalia che è stata la mancata convocazione del Cocer Interforze delle Forze Armate che, ricordo, in proposito deve dare il suo contributo, mentre con le Forze di Polizia un incontro già c’è stato.
Altro argomento che Lei, signor Ministro, ha trattato è quello sanitario e ben venga questo suo impegno che va esteso non solo alla problematica legata all’uranio impoverito ma anche ad altrettante situazioni particolari e delicate come quelle esistenti in Afghanistan (Air Quality-Kabul), problematiche che io ho già trattato come Cocer Esercito; quindi siamo contenti che si occupi di ciò, soprattutto se lo fa in termini di assistenza e di tutela per tutto il personale, assicurando che tutto venga messo in atto fornendo gli appositi ausili per scongiurare qualsiasi pericolo per la salute di noi militari.
Altro tema scottante da Lei ha trattato è stato quello che riguarda le vacanze organiche dei Carabinieri e gli straordinari per le forze di polizia, forze che in Italia sono tante e tra le più numerose nel mondo, è necessario razionalizzare non solo il numero ma anche e soprattutto gli investimenti economici che vengono fatti perché non è possibile stanziare per l’operazione nazionale “Strade sicure” solo 21 ore di straordinario a soldato, mentre per le forze di polizia aggiungete, agli oltre 180 milioni già previsti, altri 48 milioni; abbiamo voglia di capire tutti, signor Ministro, cos’ha intenzione di fare in proposito il Governo. In conclusione, nel ringraziarla per l’ascolto, voglio esternarle quali sono i disagi che tutto il personale militare sta vivendo proprio in virtù di una classe politica che è assente ed è incapace di ascoltare la nostra voce che si leva, ormai da tanto tempo, da ogni parte del paese”
Questo di Fico, è stato un intervento che palesa tutti i disagi di una categoria che non trova reale soddisfazione in una riforma che si trascina ormai sin dal lontano 1995, una riforma che ha creato sempre più disparità tra le varie categorie delle Forze Armate e di Polizia e che non trova una via d’uscita per sanare la questione, nonostante i tanti incontri e le tante proposte provenienti dalla base.
Pasquale Rosaci