Cronaca

Rimborsi Lega, chiesto il processo per Bossi e figli

MILANO, 25 GIUGNO 2014 - La Procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio per Umberto Bossi, dei suoi figli Riccardo e Renzo, detto il trota, e di altre sei persone per la vicenda legata alla gestione dei fondi della Lega. Chiesta invece l’archiviazione per l’ex presidente del Senato, Rosi Mauro.

Umberto Bossi è accusato di truffa aggravata per quasi 40 milioni di euro, tentata truffa e appropriazione indebita per 208mila euro, nell’ambito dell’inchiesta sui presunti rimborsi elettorali indebiti al partito. Il senatur e i figli inoltre rispondono di appropriazione indebita per oltre mezzo milione di euro di soldi pubblici che sarebbero stati usati per sostenere varie spese personali: le multe, la famosa laurea in Albania di Renzo «il Trota», i lavori di ristrutturazione della casa a Gemonio e gli acquisti di abiti costosi.

Fra gli indagati ci sono Francesco Belsito, ex tesoriere della Lega, e tre ex componenti del comitato di controllo di secondo livello del partito - Stefano Aldovisi, Diego Sanavio e Antonio Turci - ,che avrebbero firmato i rendiconti irregolari presentati in parlamento.[MORE]

Riguardo l’archiviazione di Mauro i pm scrivono che «non è irragionevole ritenere» che Belsito «abbia utilizzato» Mauro e Moscagiuro «come pretesti per prelevare denaro per se stesso». L’accusa si basava sulla «dicitura manoscritta «Rosi» sulla matrice di un assegno emesso da Belsito», relativo a 6.600 euro prelevati dal conto della Lega. «Se osservate bene - dice la Mauro ai pm - verificherete che prima di Rosi c’è scritto un altro nome probabilmente o un’altra parola non comprensibile. Inoltre ritengo che il fatto che Belsito abbia scritto il nome Rosi su quella matrice non sia significativo di alcunché posto che potrebbe essere una sua modalità per ritirare denaro contante attribuendolo ad altri. E in pratica - conclude - ciò è avvenuto perché non può dubitarsi che si tratti di un assegno emesso in favore di se stesso da parte di Belsito».

La richiesta di rinvio a giudizio è stata firmata dal Procuratore aggiunto di Milano, Alfredo Robledo, e dai pm Roberto Pellicano e Paolo Filippini.

 

Immagine da vice.com

 

Paolo Massari