Cronaca

"Rilanciare manifatturiero" - Questo Il "Manifesto" Presentato Da Assocarta in audizione alla Commi

Roma 20 luglio 2011 - Il settore cartario italiano rappresentato da ASSOCARTA è stato ricevuto oggi in audizione dalla X Commissione Attività Produttive della Camera per fare il punto sulle problematiche congiunturali e strutturali dell’ industria cartaria.[MORE]

“E’ stata l’occasione per presentare un vero e proprio manifesto per il rilancio del manifatturiero, il cui ruolo sociale e economico è stato, ormai, univocamente riconosciuto. Il settore cartario ne è un chiaro esempio ed è appesantito da una serie di “zavorre”, come costi energetici, i più alti d’Europa e tariffe per i trasporti fissate per legge” afferma Giuseppe Lignana, Vicepresidente di Assocarta a margine dell’audizione.

L’industria della carta nel biennio 2007-2009 ha visto la chiusura di 20 impianti con la perdita di 2000 posti di lavoro (quasi 9% delle 22.700 unità dirette nel 2007) e una mancata produzione di 1,7 milioni di tonnellate di carta e cartone solo in parte recuperata dal risultato produttivo del 2010 pari a 9 milioni di tonnellate (10.1 milioni di Euro nel 2007) che ha generato, sempre nel 2010, un fatturato di 6.8 miliardi di Euro (7.6 miliardi di Euro nel 2007). E il processo di riorganizzazione proseguito nel 2010 ha visto un aumento del ricorso alla CIG del 65% rispetto al 2009. Un quadro negativo che non ha però impedito al settore di reagire con forza alla crisi tutt’ora in corso dettata da una domanda debole a livello globale che ha fortemente segnato in particolare il settore grafico, dalla concorrenza di paesi in rapida crescita come Cina e Indonesia e soprattutto dal costo di cellulosa, macero ed energia.

Ed è proprio il nodo più difficile da sciogliere quello del costo dell’energia con un’incidenza media del 20% sul costo di produzione della carta e del cartone.

“Mentre nel mercato dell’energia elettrica la capacità di interconnessione con l’estero non utilizzata viene riallocata, questo nel settore gas non avviene. Così il mercato italiano del gas continua a scontare un pesante differenziale di prezzo rispetto ai principali mercati europei: le cartiere italiane pagano il gas naturale il 20% in più rispetto ad esempio ai competitori tedeschi e francesi” spiega Lignana. Un contributo importante alla riduzione dei costi del gas per le cartiere e per l’industria gas intensive può venire dalla effettiva apertura del mercato del gas utilizzando meglio i gasdotti esistenti.


Sul fronte della materia prima fibrosa è la quotazione della cellulosa bianchita a fibra lunga, quella che fa il prezzo del mercato, a preoccupare gli operatori che hanno visto in questi mesi il picco massimo di 1.040€ / tonnellata contro una quotazione media di 570 € nel 2009 mentre il macero, di cui l’Italia è ormai un “produttore” con un tasso di raccolta del 59%, può subire significativi incrementi di costo a causa della domanda estera.


“Un vero e proprio “dumping ambientale” quello che l’Italia subisce rispetto ai Paesi extra-europei che riciclano carta secondo regole al di sotto degli standard della normativa europea. Occorre dare maggiore attenzione al riciclaggio in prossimità alla zona di raccolta, in maniera da conciliare ambiente e sviluppo” aggiunge Antonio Pasquini, Vicepresidente di Assocarta.


Anche in materia di diversificazione dell’approvvigionamento energetico il settore indica una strategia precisa indicata da Felice De Iuliis, Vice Presidente Assocarta e amministratore delegato di un’azienda localizzata in Campania: “Va promosso l’utilizzo energetico dei rifiuti derivanti dai processi di riciclaggio per migliorare gli standard ambientali e incrementare il riciclaggio stesso”.


“E infine riguardo ai trasporti” conclude Ignazio Capuano, Consigliere di Assocarta “l’Italia è, ormai, l'unico Paese europeo ad avere un sistema a tariffa fissato per legge: anche la Grecia l'ha abrogato di recente su richiesta del FMI”.

(notizia segnalata da CLAUDIO DI SALVO)