Cronaca

Right2Water, un'iniziativa europea per riconoscere l'acqua come diritto universale

ROMA, 7 NOVEMBRE 2012 - L'acqua deve essere un diritto universale riconosciuto a tutti i cittadini e a tutte le cittadine? In Italia, stando ai risultati dei referendum dello scorso anno, sembra proprio che i cittadini pensino di sì. Con un'amplissima maggioranza, infatti, il 12 e 13 giugno del 2011 gli italiani hanno espresso una loro netta posizione politica sull'acqua e sulla sua gestione, facendo capire piuttosto chiaramente che l'acqua deve essere pubblica e che la sua gestione non può essere affidata ai meccanismi di mercato, alle privatizzazioni o alle speculazioni.

Da qualche mese la questione è arrivata anche in Europa. Avvalendosi di uno strumento previsto dal Trattato di Lisbona – l'Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE) – il Movimento Europeo per l'Acqua ha aperto una raccolta firme per chiedere alla Commissione Europea di provvedere alla stesura di una legge che imponga ai governi dei Paesi membri di garantire e fornire a tutti i propri cittadini l'acqua potabile e i servizi igienico-sanitari, riconoscendo così il diritto universale all'acqua.[MORE]

Right2Water, questo il titolo dell'iniziativa, chiede all'Ue di riconoscere tre questioni fondamentali relative al diritto all'acqua. Innanzitutto si chiede che le istituzioni dell'Unione Europea e gli Stati membri «siano tenuti ad assicurare a tutti i cittadini il diritto all’acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari». Si chiede poi che «l’approvvigionamento in acqua potabile e la gestione delle risorse idriche non siano soggetti alle “logiche del mercato unico” e che i servizi idrici siano esclusi da qualsiasi forma di liberalizzazione». Al terzo punto si chiede che l'Unione Europea «intensifichi il proprio impegno per garantire un accesso universale all’acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari».

Come si diceva, l'iniziativa è stata possibile grazie ad uno strumento previsto dal Trattato di Lisbona, l'ICE, mediante il quale i cittadini possono fare alcune proposte legislative alla Commissione Europea. Affinché una proposta venga presa in considerazione dalla Commissione, è necessario raccogliere in un anno almeno un milione di firme, in almeno sette paesi membri. In ognuno dei sette paesi, inoltre, è necessario raccogliere un quantitativo minimo di firme in misura proporzionale al numero di parlamentari europei che quel paese elegge. Per l'Italia, è necessario raccogliere almeno 53 mila firme. Una volta raccolte e presentate le firme alla Commissione, questa è obbligata a esprimere entro tre mesi un parere, dichiarando in che modo intende agire sulla questione (anche per via legislativa) oppure motivando, al contrario, le ragioni per le quali non intende agire. Non si tratta, dunque, di uno strumento legislativo vero e proprio, ma di una modalità con la quale i cittadini dell'UE possono partecipare maggiormente alla discussione pubblica su materie di interesse comunitario. L'acqua è una di queste.

L'iniziativa Right2Water è stata proposta lo scorso maggio, ma, a causa di alcuni problemi organizzativi, il termine ultimo per la raccolta delle firme è stato posticipato al giorno 1 novembre 2013. Entro quella data sarà necessario raccogliere un milione di firme. La raccolta viene effettuata non solo su carta, ma anche tramite internet, attraverso un sistema certificato e approvato dall'UE. Per quanto riguarda il nostro paese, è possibile firmare inviando i propri dati e gli estremi del proprio documento d'identità (passaporto o carta d'identità) a questo indirizzo

In Italia l'Iniziativa è sostenuta dal Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua e da FpCgil. Per tutti i dettagli sulla raccolta firme, si può consultare il sito internet www.acquapubblica.eu

Serena Casu