Economia

Riforme economiche in Italia, arriva il verdetto dell'Ue

BRUXELLES, 11 NOVEMBRE 2014 - Non appare convinta dei recenti progetti di riforma economica la Commissione sugli squilibri macroeconomici italiani, interpellata a valutare i progressi del settore. Secondo quanto si legge nel rapporto reso pubblico da qualche ora, la Commissione risulta essere particolarmente incerta sulla spending review, presentata all'interno della Legge di Stabilità e ancora in fase di approvazione: "E' accelerato l'impulso alle riforme a livello governativo, ma i progressi sono irregolari, diversi pacchetti di riforma che possono rappresentante un cambio di passo aspettano di essere pienamente adottati o altri decreti attuativi e i risultati così restano incerti". Un esempio particolarmente significativo di cui si legge nel rapporto è quello del sistema scolastico, con un progetto che mira a sostituire un sistema sempre più basato sull'anzianità con uno in cui al centro ci sia il concetto di meritocrazia: "Le idee di riforma dell'educazione sono promettenti, ma richiederanno un impegno duraturo", sottolineano da Bruxelles.


Quello che la Commissione sembra quindi suggerire è che, anche laddove vi siano dei progetti ambiziosi e dalle buone prospettive, la messa in atto non sia sufficientemente rapida e omogenea. Proprio per questo, i prossimi mesi, nei quali si registrano le scadenze più importanti per gli impegni presi dall'Italia, saranno determinanti ai fini della valutazione, che dovrebbe arrivare a fine 2014 o inizio 2015. Tra i progetti che stanno subendo maggiori ritardi, sempre stando a quanto si legge nel rapporto, si trova il piano di privatizzazione: infatti, anche se il Def ha previsto un aumento del Pil dello 0,7% nel periodo 2014-2017, poche notizie giungono su come questo aumento dovrebbe realmente verificarsi. Ed è proprio questa mancanza di dettagli ad allarmare la Commissione: "limitate informazioni concrete sono disponibili su quantità di quote, su quali compagnie e secondo quale calendario" si legge nel documento. [MORE]


Ad essere stato promosso è invece il Jobs Act: "La proposta di un nuovo contratto permanente per i nuovi entranti con tutele crescenti potrebbe migliorare le prospettive del mercato del lavoro per i giovani".
L'obiettivo della Commissione, comunque, resta quello di far uscire il nostro Paese dallo stato di crisi in cui versa da troppo tempo: "Il debito molto elevato è un peso grande per l'economia italiana, fonte di vulnerabilità nel contesto attuale di inflazione e crescita basse, e tiene a freno la crescita a causa dell'elevata tassazione necessaria per servirlo". I due problemi principali riscontrabili restano, infatti, l'alto debito pubblico e la bassa competitività dovuta alla mancanza di opportunità offerte.


Intanto, procede l'iter alla Camera per l'approvazione delle riforme, con dei tagli e degli emendamenti che dovrebbero portare a un totale di circa 500 proposte di modifica definitive contro le 2000 attuali.

(foto: www.macitynet.it)

Sara Svolacchia