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ROMA, 19 MAGGIO –Oggi il via libera definitivo dal Consiglio dei Ministri alla riforma degli statali targata Madia. Più spazio per la stabilizzazione dei precari, mentre sono definite regole più chiare per i licenziamenti. Passano di mano le visite fiscali, dalle Asl all’Inps, con orari identici ai lavoratori privati, dal primo settembre. L’ approvazione del testo sblocca anche il rinnovo del contratto degli statali, fermo da otto anni.[MORE]
Licenziamenti L’impiegato statale "bocciato" per tre anni di fila sarà licenziato, con un codice disciplinare che amplia le casistiche di licenziamento da sei a dieci. Ai furbetti del cartellino, le assenze ingiustificate e le false dichiarazioni per ottenere posti e promozioni, le nuove regole impongono il licenziamento anche per chi viola in modo grave e reiterato i codici di comportamento oppure per scarso rendimento, e riceve "costanti valutazioni negative". "Dal monitoraggio del ministero abbiamo la prova concreta dell'efficacia delle sanzioni" per i furbetti, ovvero il licenziamento lampo, rivendica il ministro Madia. "Non solo spot, funzionano. E i vizi formali non le annullano".
Assunzione precari I precari storici potranno essere assunti nel 2018-2020, in particolare la riforma si rivolge a coloro che hanno lavorato almeno tre anni degli ultimi otto anche in più di un’amministrazione. Il requisito dei tre anni potrà essere maturato non più entro la data di pubblicazione del decreto (cioè 28 agosto 2015), ma entro il 31 dicembre 2017.
L’assunzione sarà immediata per chi ha già superato un concorso e possibile anche in amministrazioni diverse da quelle di appartenenza, mentre gli altri dovranno partecipare ai bandi, potendo però contare su una riserva della metà dei posti messi a concorso. "Superiamo il precariato e il cattivo reclutamento ereditato", ribadisce il ministro Madia. Ora "abbiamo bisogno di riaprire le assunzioni nel pubblico impiego, far entrare i giovani ma non di qualunque professionalità, di quelle che servono, per far arrivare servizi ai cittadini".
Maria Azzarello
credit foto: Terre Marsicane