Politica

Riforma elettorale, via il Porcellum e il bicamerlismo perfetto

ROMA, 28 MARZO 2012. - Se sul delicato tema della riforma del lavoro le forze politiche restano distanti circa le modifiche al tanto dibattuto art. 18 dello Statuto dei Lavoratori, al termine di un incontro tenutosi per discutere della riforma della legge elettorale, Pdl, Pd e Udc con una nota congiunta hanno comunicato di aver invece raggiunto un’intesa di base circa la riforma del c.d. Porcellum. La volontà di pervenire ad un accordo entro la fine della legislatura è stata quindi ribadita dal segretario del Pd Bersani, similmente Alfano per il Pdl, e Casini per l’Udc. [MORE]

Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha espresso il suo vivo apprezzamento per l'impegno manifestato dal PDL, dal PD e dal Terzo Polo a collaborare per avviare senza indugio - "incardinandole parallelamente" - un insieme di modifiche della Costituzione e la revisione della legge elettorale. L’impegno assunto dai rispettivi partiti è infatti quello di approvare le modifiche della legge elettorale unitamente alle riforma costituzionale delle funzioni istituzionali che competono ad Esecutivo Camera e Senato.

In particolare le modifiche riguarderebbero il ritorno alle preferenze espresse dai cittadini sui singoli candidati, la riduzione del numero dei parlamentari, 500 per la Camera e 250 per il Senato, la revisione dell'età per l'elettorato attivo e passivo, lo sbarramento deciso tra il 4,5 e il 5% come soglia per entrare in Parlamento, il diritto di tribuna per i partiti minori, il rafforzamento dell'esecutivo e dei poteri del premier in Parlamento,il venir meno dell'obbligo di indicare la coalizione di governo, l'avvio del superamento del bicameralismo perfetto.

Entro i prossimi 15 giorni saranno presentati gli emendamenti al Senato per la riforma costituzionale, mentre un nuovo disegno di legge sarà presentato per la riforma della legge elettorale.

SAVERIO CARISTO