Economia
Rifiuti a peso d'oro, in 5 anni tariffe aumentate del 22%. Costi più alti nel Lazio
ROMA, 2 DICEMBRE 2015 - Rifiuti sempre più cari per le tasche del contribuente. Le tariffe per la raccolta in Italia negli ultimi 5 anni, rileva Confartigianato, sono aumentate del 22,6%. E nelle regioni in cui sono più salate, peggiore è la qualità del servizio: nel Lazio, "dove è alta la percezione di sporcizia", il costo è al top, a 214 euro a testa. Il rincaro delle tariffe corre più dell'inflazione (+14,6%) e segna un +12,8% rispetto alla crescita media del costo per lo stesso servizio nell'Eurozona.
La rilevazione di Confartigianato ha calcolato il costo del servizio di igiene urbana per le tasche di famiglie e imprenditori che in media, nel 2014, per tasse e tariffe hanno pagato 168,14 euro pro capite, per un totale di 10,2 miliardi. Ma con una vera e propria impennata negli anni 2012-2015 che si è tradotta in un rincaro del 12,5%, nove volte e mezzo in più della crescita del costo della vita (+1,6%) e con una differenza del 7,4% in più rispetto alla media dei rincari nell'Eurozona fermi al +5,1%. [MORE]
In testa nella classifica delle regioni con le tariffe più alte figura il Lazio con 214 euro di costi per abitante, superiore del 27,3% rispetto alla media nazionale. Seguono la Liguria con 211,75 euro/abitante (25,9% in più rispetto alla media nazionale), Toscana con 208,25 euro/abitante (23,9% più della media), Campania con 205,02 euro/abitante (superiore del 21,9% rispetto alla media italiana), Umbria con 190,23 euro pro capite (+13,1%) e Sardegna con 188,90 euro per abitante (+12,3% rispetto alla media nazionale). All'altro capo della classifica, la regione più virtuosa è il Molise dove i cittadini pagano 123,12 pro capite per il servizio di igiene urbana. Secondo posto per il Trentino Alto Adige con un costo di 128,60 euro pro capite e medaglia di bronzo per il Friuli Venezia Giulia con un costo per abitante di 127,92 euro.
Confartigianato ha anche monitorato i conti e i risultati di esercizio delle 376 società partecipate dalle Amministrazioni locali che operano nella gestione dei rifiuti: il 64,3% è in utile, il 17,2% e' in pareggio ed il 18,5% è in perdita. Sono tutte in utile le società di gestione rifiuti in Basilicata, Trentino-Alto Adige e Valle d'Aosta. Seguono l'Emilia-Romagna (con una quota di società in utile pari all'83,3% del totale), Puglia (80%) e Piemonte (75,0%). Le regioni con la maggiore quota di società in perdita sono la Calabria (66,7% del totale), il Lazio (46,2%) e l'Abruzzo (44,4%).