Scienza & Tecnologia
Ricerca: scoperto in Italia elisir che allunga la vita
MILANO- Dimostrato per la prima volta al mondo, nei mammiferi, che l’aggiunta alla normale alimentazione di una miscela di alcuni aminoacidi a catena ramificata allunga la vita, stimolando la produzione di energia e la difesa contro i radicali liberi.[MORE]
Lo studio, coordinato dal prof. Enzo Nisoli dell’Università degli Studi di Milano, in pubblicazione mercoledì 6 ottobre su “Cell Metabolism”.
Il gruppo di topi in questione ha vissuto più a lungo del gruppo di topi “di controllo” ai quali non era stata aggiunta all’acqua la miscela di aminoacidi: in media 869 giorni il primo e 774 giorni il secondo. Un allungamento della vita del 12 per cento, 95 giorni.
Indagando le ragioni di questo sorprendente risultato, i ricercatori guidati da Nisoli hanno evidenziato che la dieta arricchita con questa miscela di aminoacidi, favorendo la produzione della proteina eNOS e di conseguenza la sintesi di ossido nitrico (NO), come già dimostrato in precedenti loro studi pubblicati nel 2003 e nel 2005 su Science, produce un aumento di mitocondri nei muscoli dello scheletro e nel muscolo cardiaco. I mitocondri sono i componenti delle cellule dell’organismo deputati alla produzione di energia, infatti vengono definiti le “centrali energetiche” della cellula.
I ricercatori hanno inoltre rilevato che i topi così supplementati mostrano una maggiore attività del SIRT1, il ben conosciuto gene della longevità, e dei geni del sistema di difesa che combatte i radicali liberi. Secondo lo studio, gli animali trattati hanno anche mostrato miglioramenti nella resistenza allo sforzo fisico e nella coordinazione motoria.
I risultati riscontrati sui topi suggeriscono che questa miscela potrebbe essere utilizzata con buoni risultati nelle persone di età avanzata o debilitate.
"Questa supplementazione potrebbe rivelarsi un’utilissima strategia preventiva nelle persone in là con gli anni, considerando che i risultati sono stati ottenuti in topi anziani e non malati. Non la ritengo indicata, anzi superflua, nei più giovani, già in buone condizioni fisiche”, spiega il Prof. Nisoli.
I ricercatori ipotizzano in particolare che i supplementi nutrizionali a base di BCAA possano rivelarsi utili per i pazienti con insufficienza cardiaca oppure con una condizione di degenerazione muscolare nota come sarcopenia o anche con malattie polmonari cronico-ostruttive o altre disfunzioni caratterizzate da difetti del metabolismo energetico. Esistono già studi sull’uomo, se pur limitati a un numero ridotto di pazienti, che avvalorano questa teoria e diverse miscele di aminoacidi sono già sul mercato in diversi paesi, Italia compresa.
“Questo studio, conclude il Prof. Nisoli, rappresenta una tappa importante in prospettiva di un nuovo approccio “nutrizionale” alle malattie legate all’invecchiamento e ai problemi di carenza energetica. Certo la sfida vera sarà convincere i medici che questi supplementi possono rivelarsi utili per i loro pazienti. Sarebbe necessario, per questo, un esteso trial clinico nell’uomo, un impegno che potrebbe non essere semplice, data la scarsa propensione delle case farmaceutiche a confrontarsi con approcci di tipo nutrizionale”.
Per ulteriori informazioni:
Prof. Enzo Nisoli (tel: 347-2791176 – 02-50317116 - e-mail: enzo.nisoli@unimi.it)
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