Estero
Ribelli Libici, l'Italia "Possiamo armarli"
Roma, 4 aprile 2011. - L'Italia riconosce i ribelli libici e non esclude la possibilita' di armarli. "L'Italia ha deciso di riconoscere il Consiglio Nazionale di Transizione di Bengasi come solo legittimo interlocutore che rappresenta la Libia" ha annunciato il ministro degli Esteri Franco Frattini al termine di un colloquio alla Farnesina con il rappresentante della politica estera dei ribelli Ali Al Isawi, armare i rivoltosi "non puo' essere escluso come extrema ratio". [MORE]
INACCETTABILE UNA LIBIA DIVISA IN DUE
Bisogna "cooperare per evitare che il cessate il fuoco porti al consolidamento dello status quo della divisione in due della Libia, che e' inaccettabile" ha aggiunto Frattini, "vogliamo avere una Libia unita - ha aggiunto il responsabile della Farnesina - che attraverso il Consiglio Nazionale di Transizione promuova una riconciliazione nazionale".
IMPOSSIBILE SOPPIANTARE ITALIA NEI CUORI LIBICI
Secondo Frattini l'intraprendenza francese nella crisi libica non minaccia il rapporto privilegiato che esiste tra il popolo libico e l'Italia non e' a rischio. "Credo che sia difficile immaginare di poter soppiantare l'Italia nel cuore del popolo libico e nelle relazioni storiche che ha con la Libia. L'Italia e' molto vicina al popolo libico da tanto tempo e questo non cambiera' mai".
IL MESSAGGIO DI GHEDDAFI AL PREMIER GRECO NON E' CREDIBILE
Il messaggio fatto pervenire da Gheddafi al premier greco "non e' credibile" ha detto ancora Frattini. Ieri, incontrando il capo del governo di Atene George Papandreu il vice ministro degli Esteri libico Abdelati Obeidi aveva garantito che il regime vuole la fine dei combattimenti e sta cercando una via diplomatica che ponga fine al conflitto con i rivoltosi e ai bombardamenti della coalizione internazionale.
(Agi)