Rettifica in merito all'articolo "Massimo Di Cataldo innocente? Distorsione mediatica della realtà"
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ROMA, 20 GENNAIO 2014-Di seguito pubblichiamo integralmente, come richiesto dal legale di Massimo Di Cataldo, la rettifica in merito all’articolo pubblicato il giorno 16 gennaio 2014, con il titolo “Massimo Di Cataldo innocente? Distorsione mediatica della realtà” ancora visibile al link: http://www.infooggi.it/articolo/massimo-di-cataldo-innocente-distorsione-mediatica-della-realta/58169, a firma del dott. Fabrizio Vinci.
«Nell’articolo si legge: «Nonostante il procedimento sia ancora in corso, per le presunte percosse subite dalla sua ex-moglie, Anna Laura Millacci, il cantante romano coadiuvato dal suo legale si lasciano andare a dichiarazioni e azioni, che violano palesemente il divieto di pubblicazione di atti giudiziari mentre sono ancora in atto le indagini preliminari; alterando inoltre la realtà emersa dalla perizia del medico legale».
Pure nel pieno rispetto della Vostra libertà di espressione, debbo segnalare che il pezzo giornalistico è lesivo dell’integrità personale e professionale del mio cliente, nonché della reputazione personale e professionale dello scrivente difensore.[MORE]
Non corrisponde assolutamente al vero, infatti, che il mio assistito, con la complicità del sottoscritto, abbia rilasciato dichiarazioni ovvero abbia compiuto azioni illecite o contrarie al divieto di pubblicazione degli atti giudiziari, stabilito agli artt. 114 ss. c.p.p.
Difatti, essendo il fascicolo - su autorizzazione del P.M. - nella disponibilità dello scrivente difensore, gli atti, pur essendo ancora in corso le indagini - sono conoscibili all’indagato e, pertanto, diffondibili nel loro contenuto, a titolo di informazione, non essendo più coperti dal cd. “segreto interno”.
Nulla vieta, pertanto - anche considerato l’interesse e la portata mediatica del procedimento - al sig. Di Cataldo o allo scrivente difensore di rilasciare dichiarazioni o interviste in merito alla nota vicenda, sempre nel pieno rispetto di tutte le parti processuali nonché dell’attenta e impeccabile attività investigativa che sta svolgendo la Procura di Roma.
Quanto al fatto che siano stati pubblicati, a nostra insaputa, da parte di alcuni organi di informazione, stralci di alcuni atti contenuti nel fascicolo e, pertanto, non pubblicabili ai sensi dell’art. 114, secondo comma, c.p.p., si tratta di una “prassi” giornalistica, purtroppo assai diffusa, da cui questa difesa si dissocia nella maniera più categorica, prendendone le distanze.
Quanto, infine, alla riferita “distorsione mediatica della realtà”, appare evidente come, già sotto il profilo letterale, le responsabilità – ove ve ne siano - siano da attribuire, semmai, ai mass media (gli stessi che il giorno successivo alla pubblicazione delle foto su un profilo personale di Facebook, hanno sbattuto, senza alcuno scrupolo né riscontro, il “mostro” in prima pagina), non certamente al mio assistito né tantomeno allo scrivente difensore, che si è limitato ad agire nel pieno rispetto di tutte le parti processuali nonché delle norme imposte dal nostro ordinamento e dal proprio Codice deontologico.
La invito, pertanto, a pubblicare tempestivamente questa rettifica e dare alla stessa il medesimo rilievo riservato alla notizia cui si riferisce».
Avv. Daniele Bocciolini