Cronaca

Restyling di piazza Matteotti, ancora qualche nodo da sciogliere

CATANZARO, 22 MAGGIO 2013 - Nella presentazione delle modifiche al progetto di riqualificazione per piazza Matteotti, martedì presso la sala consiliare del Comune, sarebbe stata di grande interesse una più ampia discussione sulle soluzioni progettuali ideate dal Prof. Zagari, ma purtroppo, come spesso accade, i momenti di condivisione sono pochi e il breve tempo programmato non basta per ottenere serie delucidazioni o per offrire possibili alternative.

Ad onor del vero, l'arringa del Furriolo e le considerazioni finali del sindaco Abramo hanno racchiuso gran parte dei pensieri dei presenti. Ciò nonostante qualcosa da dire tutt'ora rimane e qualche chiarimento sarebbe gradito per non dire opportuno.Inizierei tentando di capire quali siano le motivazioni che portano a
richiamare all'interno della piazza (area ex Standa) Le Corbusier e la sua sezione aurea.

Non che non si conosca la dimensione dell'architetto svizzero, ma mi domando perché invece di guardare al futuro ed ai suoi nuovi volti si pensi ad un passato importante, ma sempre passato. Non sarebbe forse stato più interessante collegare le opere del Rotella, o di altro contemporaneo, non solo su pannelli ma anche all'interno della piazza? 

Per quanto concerne l'argomento "scala", vero fulcro dell'incontro, il dibattito si è concentrato essenzialmente su criterio a favore o non. Argomento difficile da trattare poiché la stessa da sempre è punto di scontro tra vari pensieri. Discussa, sempre, è stata dalla sua creazione al centro dell'attenzione facendo parlare della città di Catanzaro in tutt'Italia e in tutto il mondo. Se è vero che sia usanza dire "nel bene o nel male purché se ne parli" (frase che da sempre accompagna grandi opere e grandi artisti) credo di potere affermare con assoluta certezza che il suo dovere lo ha fatto. Insomma, tra pro e contro ha riempito la vita dei cittadini catanzaresi e come ogni cosa ingombrante se dovesse essere eliminata lascerà certamente un vuoto, non solo fisico.

Nasce però un problema dovuto all'eventuale soluzione proposta, che sembra quella definitiva, per la sostituzione della stessa. L'elemento dovrebbe essere rimpiazzata da una fontana con la stessa forma con getti regolati a tempo. Esperienza già provata a Catanzaro e subito abrogata per via del vento. Ma realmente qualcuno immagina getti d'acqua che non finiscano fuori dalla vasca, direttamente sui passanti e quindi sulla piazza? Piazza che, ricordiamo bene, porta con se un altro primato: quello degli scivoloni. La soluzione non sembra certamente delle migliori e l'augurio è che l'artista, così come la committente, ci ripensi.

Altro tema non compiuto e su cui forse bisognerebbe fare un approfondimento è la congiunzione tra le tre aree della piazza, divise da grosse lingue di asfalto. Se è di fatto difficile pavimentare la strada per renderla omogenea con la piazza, sarebbe stata opportuna una scelta differente, magari filtrando colori e materiali, utilizzando eventualmente pietra lavica nelle aree in questione e tentando di fluidificare quel passaggio che ad oggi sembra una bruttura.

Fatto sta che nell'osservare il progetto sembra evidente che il tema non sia stato affrontato o che lo stesso non sia stato ritenuto di rilievo.Ora, se P.zza Matteotti piacerà o no al termine dei restyling non spetta a me dirlo, credo comunque sia giusto, finché possibile, tentare di portare migliorie e accorgimenti al fine di garantire il migliore risultato possibile. Il ruolo dell'artista è fondamentale, ma il committente che infondo è il cittadino deve avere chiaro quale sia l'obiettivo da raggiungere.

Carmine Gallippi
"Impegno Comune-Catanzaro 1461" 
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