Politica
Renzi tuona: "Destre e il M5S rappresentano l'opposto dei nostri valori".
ROMA, 6 MARZO - Matteo Renzi ritorna protagonista del dibattito post voto all’indomani dell’annuncio delle sue dimissioni. "Nei prossimi anni - rileva il segretario dimissionario - il PD dovrà stare all'opposizione degli estremisti. Cinque Stelle e Destre ci hanno insultato per anni e rappresentano l'opposto dei nostri valori”. Con queste parole, il leader uscente annuncia di voler gestire personalmente la prossima fase politica fino alle consultazioni, chiudendo le porte ad eventuali inciuci. “Ci hanno detto che siamo corrotti, mafiosi, collusi e che abbiamo le mani sporche di sangue per l'immigrazione”, tuona Renzi, “non credo che abbiano cambiato idea all'improvviso. Facciano loro il governo se ci riescono, noi stiamo fuori”.
Prese di posizione che causano reazioni anche all’interno della stessa dirigenza dem: “La decisione di Renzi di dimettersi e contemporaneamente rinviare la data delle dimissioni non è comprensibile. Serve solo a prendere ancora tempo" reagisce il capogruppo del PD Luigi Zanda, mentre Anna Finocchiaro accusa l’ex dirigente di mancata chiarezza e senso di responsabilità nei confronti del partito.
Un botta e risposta che non coglie Renzi impreparato e replica via Twitter: “parlare di me, ancora, è inspiegabile”, cinguetta ai critici interni ed esterni al PD. Verso i primi, in particolare, lancia un messaggio chiaro: “il PD per me deve stare dove lo hanno messo i cittadini, all’opposizione. Chi vuole portare il partito a sostenere le Destre o i Cinque Stelle lo dica, personalmente penso che sarebbe un clamoroso e tragico errore”. [MORE]
Al contrario, il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia non sembra intimorito dal successo dei pentastellati. “I 5 Stelle non fanno paura, valutiamo i provvedimenti, stiamo parlando di partiti democratici". Il commento di Boccia è soprattutto tecnico, “l'importante è che si assicuri un Governo al Paese" e che "non si cambino provvedimenti che hanno avuto effetti sull'economia reale".
Boccia invita a prendere atto dell'esito del voto degli italiani e rinnova l’appello a trattare con particolare cautela i provvedimenti economici più importanti in questo particolare momento storico. I riferimenti sono al Jobs Act e all’Industria 4.0, che secondo il leader di Confindustria sono indispensabili “se vogliamo ridurre il divario e aumentare l'occupazione nel paese". "Abbiamo bisogno di una precondizione che si chiama crescita", ha concluso.
Fratini Rachele
Fonte immagine: InfoOggi.it