Politica

Renzi su Unioni Civili: «Intesa o voto di coscienza»

 MILANO, 22 GENNAIO 2016 - Nuovo capitolo sul tema delle Unioni civili. Ad intervenire stamane, il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi. In un’intervista all’emittente radiofonica Rtl 102.5, il Premier non si sbilancia più di tanto, pur ribadendo la necessità di un intervento legislativo che veda come interlocutore principale il Parlamento. [MORE]

«La legge sulle Unioni civili ci vuole, la stragrande maggioranza lo ha capito» ha chiosato il segretario Pd, pur essendo cosciente delle difficoltà del percorso circa l’approvazione del Ddl Cirinnà. In merito alla manifestazione del 30 gennaio (Family day) che intende chiedere il ritiro della legge così come paventato da una parte della Chiesa (su tutti Bagnasco) e alle incertezze politiche, tra avversione degli alleati di Governo Ncd e bizze dei cattolici dem, nessuna strigliata dal Premier. Approvazione in libertà o voto di coscienza. Nessun problema in caso di partecipazione dei ministri al Family day. «Dove c’è un popolo c’è sempre da avere grandissimo rispetto. I ministri sono liberi di andare dove vogliono e non vedo perché dovremo essere arrabbiati se uno o più ministri parteciperanno al Family day o ad altre manifestazioni». Chiaro riferimento alla ‘contromanifestazione’ dei sostenitori dei diritti Lgbt di domani, 23 gennaio.

Il messaggio è dunque chiaro: faccia il Parlamento con l’auspicio di una condivisione, altrimenti ci si muova secondo libertà di coscienza, nel pieno rispetto delle istituzioni. Ed ancora, sul tema caldo delle divisive stepchild adoption: «Io credo che quello della stepchild adoption sia un tema molto delicato, la stella polare è l’interesse del bambino. Ciò che importa è il diritto del bambino a crescere nell’ambiente considerato più giusto». Obiettivi: evitare scontri ed approvare «la legge in tono civile».

Bocciatura arriva invece dal Premier sul tema dell’utero in affitto: «Giudico davvero negativa la pratica dell’utero in affitto, che in molti casi riguarda coppie eterosessuali». Le parole fiduciose di Renzi non paiono tuttavia conformi alla situazione parlamentare, perché il veto dei cattolici dem rischia di far saltare la legge. Con una maggioranza divisa, persino all’interno del Pd, risulta abbastanza arduo far capo a maggioranze trasversali (difficile l’intesa con M5S). Ed intanto si allarga sempre più l’asse tra centristi abili nell’alzare un’asticella molto pericolosa, che rischia di lasciare ancora il Belpaese indietro sul tema rispetto alle altre nazioni Ue (e non).

foto: infooggi.it

Cosimo Cataleta