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Renzi: "Se vince il no, non è la fine del mondo". Ma a Gennaio prometteva di lasciare

CERNOBBIO, 2 settembre 2016 - Brusco cambio di direzione di Matteo Renzi, che approfitta del palcoscenico del Forum Ambrosetti di Cernobbio per smentire la sua promessa di dimissioni in caso di esito negativo del Referendum istituzionale. L'appuntamento referendario è stato annunciato per ottobre, ma ancora non è stata fissata la data della consultazione popolare.[MORE]

"Il passaggio referendario è molto importante, c'è stato un eccesso di toni, con responsabilità varie, me la prendo anch'io. Se vince il no non c'è l'invasione delle cavallette, non è la fine del mondo. Tutto resta come adesso", ha dichiarato il presidente del Consiglio.

Renzi, secondo quanto riferito da alcuni presenti al dibattivo, avrebbe risposto alla platea che lo interrogava sulle mosse in caso di sconfitta al referendum costituzionale dicendo: "Non ne parlo più, so cosa farò perfettamente ma non lo ripeterò"

Per il premier, però, "se vince il sì, come credo, l’Italia sarà un Paese più facile". Renzi ha assicurato che la riforma non tocca "nessuno dei pesi e contrappesi" costituzionali.
"Nel tempo della velocità, l’idea di avere un sistema barocco come il bicameralismo paritario è un elemento di debolezza per il Paese", ha aggiunto il segretario del Pd, sottolineando che "la semplificazione del Paese passa anche dalla riforma del Titolo V".

Il 12 gennaio 2016, Matteo Renzi dichiarava Repubblica.it: "Ho detto che se perdo il referendum non è soltanto che vado a casa ma smetto di fare politica". Promessa che, dopo otto mesi e mezzo, è mutata radicalmente.

Daniele Basili

immagine da investireoggi.it