Politica
Renzi «Il Pd non deve avere paura. Bisogna giocare d'attacco»
FIRENZE, 08 AGOSTO 2013- Politica e musica, un binomio bizzarro forse improbabile. Ma non per Matteo Renzi. Dal palco della festa Pd di Bosco Albergati (Modena) il sindaco fiorentino cita Ligabue: «Non è tempo per noi». E aggiunge: «e forse non lo sarà mai». Ma guai a pensare che si tratti di pessimismo «Ventitrè anni fa un giovane sconosciuto cantautore, Luciano Ligabue, inventò l'inno della mia generazione, una canzone molto bella, ma anche triste, che diceva: 'non è tempo per noi e forse non lo sarà mai", io vorrei che ci domandassimo se davvero non è tempo per noi o se questo è il nostro tempo e torniamo a lavorare per dare all'Italia un futuro».
«Vorrei che il Pd riprovasse il gusto di inventare e non si limitasse a compiangere i tempi del passato», sottolinea l'ex rottamatore. Poi iniziano le bacchettate nei confronti del "suo" Partito democratico «Oggi hanno rinviato la discussione sul testo sul finanziamento ai partiti, penso che per il Pd sia stato un clamoroso autogol». Matteo Renzi ha commentato le ultime vicende sul ministro dell'integrazione Cecile Kyenge. «In questi 23 anni abbiamo visto passare di tutto, lo voglio dire qui. Dalle parti di Roma è passata la Lega Nord che dopo Roma ladrona si è piazzata lì e ha fatto di tutto, dai diamanti alle lauree in Albania. E abbiamo visto uno statista in camicia verde che ha insultato un ministro di questa terra. E per questo voglio mandare un grande abbraccio a Cecile Kyenge. Perché i Calderoli passano, la dignità resta».
Poi ancora sul Pd «Abbiamo bisogno del partito, ma la vecchia tessera non basta più, in un mondo che è sempre più precario e cambia velocemente, abbiamo bisogno di inventarci un partito diverso che non si basa solo su tessera e appartenenza, certo non basta una pagina Facebook, non bisogna perdere il gusto dell'abbraccio e della stretta di mano».
Su Berlusconi: «Il compito del Pd è salvare l'Italia, e per salvare l'Italia si parte da un principio: le sentenze si rispettano, la legge è uguale per tutti», afferma riferendosi alla decisione della Cassazione di confermare la condanna a Berlusconi. «È venti anni che stiamo aspettando Berlusconi. Almeno il congresso del Pd possiamo farlo senza di lui».
«Siamo al fianco del governo», dice Renzi. «Incoraggiamo Enrico Letta» e rivolgendosi al premier «Vai avanti e fai quello per cui sei stato votato e non cercare alibi in chi sta fuori del parlamento». «Il governo non usi la voce del verbo 'durarè, che è un verbo doroteo, ma la voce del verbo 'fare'. In quel caso spero che duri il più possibile ma non accetto che mi si accusi di logorarlo perchè dico quel che penso». [MORE]
Davide Scaglione