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Renzi: "Rispettiamo tutti i partigiani. Dalla Boschi nessuna gaffe". Bersani: "Rischio frattura"

ROMA - Il premier Matteo Renzi, ai microfoni di Radio 105, torna a parlare della querelle tra i partigiani dell'Anpi e Maria Elena Boschi. La ministra, nella giornata di ieri, ospite della trasmissione "In mezz'ora" di Lucia Annunziata, aveva sostenuto che "come direttivo nazionale, l'Anpi ha sicuramente preso una linea. Poi però ci sono molti partigiani, quelli veri, che hanno combattuto, e non quelli venuti poi, che voteranno sì alla riforma costituzionale". Parole inequivocabili, destinate a generare più di qualche malumore non solo nelle file dell'Anpi, ma anche e soprattutto nella minoranza del Pd.[MORE]

RENZI: "RISPETTIAMO I PARTIGIANI" Il presidente del Consiglio ha gettato acqua sul fuoco sulla questione precisando - e ribadendo - il concetto espresso dalla Boschi. "Non vedo né gaffe, né particolari polemiche" ha detto il premier. "Fra i partigiani che hanno fatto la resistenza qualcuno voterà no, e qualcuno voterà sì. Ad esempio 'il diavolo' (Germano Nicolini, 97enne, ndr) ha detto che pur non essendo renziano, voterà a favore. Insomma, ci sono i veri partigiani che voteranno sì. E ci sono i veri partigiani che voteranno no. E noi rispettiamo e vogliamo bene a tutti i partigiani".

RISCHIO FRATTURA Dello stesso avviso non sono gli esponenti della minoranza dem. Le prime reazioni alle parole della ministra Boschi sono venute proprio da Pierluigi Bersani, ex segretario del Pd, che ha dichiarato: "Come si permette la ministra Boschi di distinguere tra partigiani veri e partigiani finti? Chi crede di essere? Siamo forse già arrivati a un governo che fa la supervisione dell'Anpi? È evidente che siamo a una gestione politica sconsiderata e avventurista. - scrive sul suo profilo Facebook - In nome di una mezza riforma del Senato, si rischia di creare una frattura insanabile nel mondo democratico e costituzionale. Ieri Renzi è stato alla Brembo. Spero si sia fatto dare un freno di quelli buoni. E lo usi subito."

Fonte immagine: governo.it

Alessandro Romani