Politica

Renzi, Gentiloni e le manovre politiche: il punto

MILANO, 23 GENNAIO - Ospite della trasmissione ‘Che Tempo Che fa’ in onda su Rai3, il premier Paolo Gentiloni ha parlato a braccio delle principali attuali problematiche del Belpaese. Al centro, naturalmente, i problemi che stanno colpendo le zone terremotate e quelle interessate contestualmente dal maltempo.[MORE]

Sulla vicenda dell’Hotel Rigopiano, il premier ha invitato ad osservare l’eccezionalità dell’accaduto parlando di «livello d’emergenza non normale, assolutamente straordinario» e di «concatenazione micidiale tra una nevicata che non si vedeva da 45 anni e tre scosse magnitudo molto alte cui si è aggiunta la valanga». Gentiloni ha anche lodato l’operato di tutti coloro che si sono e si stanno adoperando per la causa, in particolar modo quella Protezione Civile definita come uno tra i sistemi «migliori del mondo».

Il presidente ha poi parlato delle direttive e dei poteri che saranno affidati alle autorità competenti in questa fase di emergenza e successiva ricostruzione: «Dobbiamo dare poteri straordinari, alla Protezione civile e al commissario per la Ricostruzione». Più poteri dunque saranno affidati a Curcio e a Vasco Errani. Sulle modalità si esprime così: «Nei prossimi 3-4 giorni ci concentriamo, e lo faremo con Anac e con il Parlamento, su quali possono essere questi poteri straordinari. Dobbiamo dare un segnale di accelerazione forte e chiaro». L’invito è dunque quello di lavorare al meglio e velocemente, contro la lentezza burocratica e le polemiche circa i ritardi negli interventi.

Gentiloni comprende l’obiettivo cardine: quello di ridare speranza a cittadini sprovvisti di fiducia nei confronti delle istituzioni e dello Stato. Sui prossimi mesi, il premier ha annunciato il reddito di inclusione e la necessità di non gravare sui pensionati. Con l’obbligo di rivalutare gli errori del Jobs Act, che non ha funzionato per giovani e Sud.

Più abbottonato invece sulle beghe politiche del partito. Tuttavia, da domani 24 gennaio, successivamente alla possibile sentenza della Consulta sulla legittimità dell’Italicum, si aprirà una fase politica di trattative in vista dell’approvazione delle leggi elettorali per voltare pagina ed andare al voto. Difficile prevedere come andrà a finire, risultando anche possibile una ipotesi prima desueta: quella di andare ad elezioni dopo la regolare conclusione della legislatura (febbraio 2018). Le emergenze in atto richiedono infatti stabilità e soprattutto risoluzione delle attuali priorità, complicate e drammatiche.

Tuttavia, riferisce Goffredo De Marchis su ‘Repubblica’, il segretario Pd ed ex premier Renzi avrebbe espresso un primo alt al governo Gentiloni, rifiutando un pacchetto di proposte firmato Forza Italia, teso alla stabilizzazione della legislatura e dello stesso esecutivo. Primi screzi, dunque, tra i due? Difficile ancora stabilirlo, mentre al Senato come di consueto la maggioranza risulta piuttosto risicata.

Capitolo opposizioni: la grande novità del giorno, sempre secondo ‘Repubblica’, sarebbe rappresentata da una riflessione di Davide Casaleggio circa la possibilità di stringere alleanze successive alle elezioni, attraverso un programma politico molto simile alla destra di Salvini. E’ evidente come infatti, allo stato delle cose, sia impossibile per M5S o per qualsiasi altra compagine politica, uscire dalle elezioni vittorioso senza un pacchetto di alleanze ed un programma politico condiviso. Ed anche in M5S si comincia probabilmente a ragionare su questo: che si possa profilare una clamorosa alleanza tra la destra ed il Movimento? Anche qui si resta nel campo delle ipotesi, ma l’eterna rivalità M5S-Pd porta anche a queste possibili considerazioni.

 

foto da: infooggi.it

Cosimo Cataleta