Politica

Renzi debutta all'Onu: "Uniti contro minacce per cambiare destino mondo"

 NEW YORK, 26 SETTEMBRE 2014 – Per Matteo Renzi quello di ieri è stato il suo esordio all’Onu, per la prima volta si è trovato a parlare di fronte a 120 capi di stato e di governo, e nei suoi 15 minuti di discorso non ha nascosto poi tanto l’emozione. Dall’Isis al Mare Nostrum ha cercato di affrontare tutti i problemi più urgenti che attanagliano l’umanità. Nel discorso del premier hanno avuto spazio anche due toscani doc, quali Niccolò Macchiavelli e Giorgio La Pira anticipati però dalle citazioni di Dag Hammarskjold, il secondo segretario generale dell'Onu. “Il vero senso di responsabilità è quello rivolto al futuro” dice Renzi citando Hammarskjold, ammettendo che “il futuro oggi somiglia terribilmente ad una minaccia mentre deve tornare ad essere una promessa”. Poi il capo del governo conclude citando lo svedese Hammarskjold "Se non ci è dato scegliere la cornice del nostro destino, ciò che ci mettiamo dentro è nostro".

 

Sull’Isis

Non è solo una minaccia terroristica, ma rappresenta un rischio per l'intera comunità di uomini e di donne che si vogliano definire umani". In Siria e Iraq, "è in corso un genocidio. Soltanto la comunità internazionale unita potrà vincere questa battaglia di civiltà". Renzi annuncia in questa occasione la disponibilità italiana verso la coalizione costruita per fronteggiare gli jihadisti. Il sostegno dell’Italia sarà un impegno determinato e, si auguro il presidente del consiglio, determinante.

 

Sull’immigrazione

"Abbiamo salvato 80mila vite perché per noi il Mediterraneo è il cuore dell'Europa, non il cimitero dei dispersi". "L'intervento nell'area del Mediterraneo è strategico per la comunità internazionale e non può essere lasciato a una singola forza". Così il premier chiede aiuto per questa sfida più grande dell’Italia.

Sul M.O

"Non ci stancheremo mai di chiedere pace per Gerusalemme. Il popolo palestinese ha il diritto di avere finalmente una patria, Israele ha non solo il diritto ma il dovere di esistere per la storia, per la memoria, per la democrazia, per la libertà che quel popolo mostra costantemente. Tutta la comunità internazionale deve sostenere questo processo e le parole devono essere chiare in questa aula in cui in passato qualcuno ha osato mettere in discussione il diritto di Israele ad esistere". Parole forti quindi e decise da cui emerge la volontà di rinnovamento.[MORE]

 

Sull’Ucraina

"Ci pone davanti a sfide importanti. Io credo che si possano tenere insieme due principi fondamentali, il diritto del popolo ucraino a vedere riconosciuta l'integrità del proprio territorio di fronte a un'aggressione che quell'integrità ha violato e il superamento delle tensioni con la Federazione russa". In questo senso, "mi auguro" che Mosca "possa tornare ad esercitare un ruolo di attore globale".

 

Sulla Libia

"L'amico popolo libico sta vivendo la sofferenza di una transizione che sembra non finire mai. Si rischia di segnare il punto di non ritorno nel crinale di violenza e instabilità della regione". "Non possiamo sottovalutare - continua Renzi - questo focolaio nel cuore del Mediterraneo" che "deve rivestire priorità altissima per le proprie ripercussioni vaste e gravi sull'area e oltre". "L'Italia continuerà a fare la propria parte".

Sul Consiglio di sicurezza

In conclusione il premier italiano detta i propri suggerimento per riformare il consiglio di sicurezza dell’Onu. "Occorre ridurre le distanze tra i diversi modelli di riforma. L'organo di governo dell'Onu va reso maggiormente rappresentativo, efficace, trasparente e in grado di rendere conto agli Stati membri. La creazione di nuovi seggi permanenti nazionali comprometterebbe il raggiungimento di tali obiettivi". "L'Italia ribadisce l'interesse a lavorare per una soluzione di compromesso, nell'interesse dell'intera membership".

(www.ilsecoloxix.it)

Michela Franzone