Renzi all'attacco: «il governo faccia riforme altrimenti vivacchia»
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ROMA, 30 MAGGIO 2013 - «Non sto mettendo fretta al Governo, non è vero che voglio accelerare ma Governo e Parlamento funzionano se fanno le riforme e non se vivacchiano». È un attacco più o meno velato quello che Matteo Renzi, durante la presentazione del suo libro “Oltre la rottamazione", a Roma, rivolge al premier Enrico Letta.[MORE]
Lo stesso sindaco di Firenze ha comunque precisato che non è affatto sua intenzione voler aprire una crisi di governo, definendo tale ipotesi una «barzelletta». Difatti, ha chiarito Renzi, «nessuno di noi qui è interessato ai giochini, nessuno gioca ai trabocchetti istiuzionali».
Ma l’appello lanciato da Matteo Renzi investe più temi: dalla riforma elettorale, con annesso dibattito sul Porcellum, all’abolizione del Senato. Riforme a suo parere necessarie e improcrastinabili che per essere realizzate necessitano tempo, coraggio ed anche «delle nuove battaglie d’immagine. La prima che mi viene in mente – afferma Renzi – è quella di un tacchino, che non è quello sul tetto. Sono i tacchini che devono anticipare il Natale. Fuori di metafora – spiega – la prima vera cosa da fare, che richiede il tempo di una riforma costituzionale, è quella di abolire il Senato come Camera che dà la fiducia. È un’immagine straordinariamente forte, se elimini il Senato semplifichi la burocrazia elimini le Province». Una riforma fondamentale afferma Renzi perché darebbe «un segnale immediato» ai cittadini italiani, ma allo stesso tempo difficile da accettare perché vorrebbe dire che «da mille entreranno solo 630 parlamentari».
Poi interviene sulla legge elettorale e, a proposito del Porcellum, afferma: «non lamentiamoci di una legge elettorale fatta nel modo più atroce possibile, è la legge elettorale più incredibile, ma non perché ha un premio di maggioranza, come immagina chi vuol passare dal Porcellum al Porcellinum, ma perché ha eliminato il rapporto tra i cittadini ed eletti».
Per tale ragione proprio sull’argomento legge elettorale, secondo Renzi, il Pd deve riprendere in mano le redini della situazione e giocare un ruolo da protagonista, cosa che non è invece avvenuta sulla questione Imu: «sulla legge elettorale è fondamentale che il Pd presenti la sua proposta, sull’Imu l’abbiamo data vinta a Berlusconi. Personalmente – ha continuato il sindaco – sono per il semipresidenzialismo, per il sindaco d’Italia. Guardate che questa scelta richiede tempo. Altra cosa è che ci incaponiamo nei prossimi 18 mesi in una discussione fumosa e astratta, mentre Berlusconi rivendica l’Imu. O il Pd si dà una mossa o perde. E a quel punto – conclude Renzi – non ci salva neanche Rambo».
(Immagine da liberoquotidiano.it)
Giovanni Maria Elia