Politica
Renzi al Quirinale rassicura sulle riforme, ma Napolitano è incerto: dimissioni in anticipo?
ROMA, 27 NOVEMBRE 2014 - Nella giornata di ieri il Premier Matteo Renzi e Maria Elena Boschi, Ministro per le riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento, sono stati ricevuti al Quirinale da Giorgio Napolitano. Un incontro mirato alla discussione dell’azione di governo ed in particolare modo sull’iter parlamentare di una nuova legge elettorale, l’Italicum per l’appunto, e la riforma costituzionale.
L’incontro però non sembrerebbe aver rassicurato il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, nonostante ieri sera il Premier Renzi durante un’intervista rilasciata al TG1 avesse dichiarato che oramai è quasi fatta per la legge elettorale.
In realtà una delle più grandi difficoltà dell’azione di governo del Premier Renzi sta nel controllare alcuni gruppi parlamentari, in particolar modo proprio alcuni della sinistra.
Giorgio Napolitano, infatti, sarebbe enormemente preoccupato dalle possibili reazioni di alcuni gruppi parlamentari del Partito Democratico dopo l’approvazione dei Jobs Act. Alcuni parlamentari del PD, infatti, potrebbero rivendicarsi sulla nuova legge elettorale consapevoli dell’impossibilità di Matteo Renzi di richiedere il voto di fiducia.[MORE]
Simili problemi si presentano anche per Silvio Berlusconi che, dopo i disastrosi risultati delle ultime elezioni, si trova a confrontarsi con una parte del partito che fa riferimento a Raffaele Fitto.
Intanto dalla sua Matteo Renzi, accusato più volte di volere a tutti i costi una nuova legge elettorale per tornare alle urne, ha le idee chiare: “senza le riforme il voto si avvicina”.
Riforme, il pessimismo di Giorgio Napolitano e l'ipotesi di dimissioni anticipate
La posizione del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, intanto, si fa sempre più incerta. Anche se il capo dello Stato non ha ancora stabilito una data precisa per le dimissioni, ieri durante l’incontro con Renzi e la Boschi dinanzi alla possibilità che le riforme possano ancora una volta essere rimandate, ha nuovamente espresso la volontà di lasciare la carica in tempi anche brevi. Un forte pessimismo quello provato e vissuto da Giorgio Napolitano, che chissà non possa spingerlo a presentare le dimissioni anche prima della fine del semestre europeo e del prossimo Natale. Dalla sua Matteo Renzi durante l’incontro con Napolitano ha raggirato l’argomento puntando l'attenzione sul tema dell’Italicum da realizzare prima dell’arrivo del nuovo capo dello Stato.
Le preoccupazioni di Giorgio Napolitano sono quelle di riuscire a concretizzare una serie di “percorsi condivisi” da tutti che possano andare di pari passi con le due riforme di primaria importanza: legge elettorale e riforma costituzionale. Dalla loro i partiti sembrano non considerare tale ipotesi andando a generare quel clima di pessimismo, che potrebbe portare Napolitano ad abbandonare prima la partita.
Renzi al Quirinale rassicura Napolitano sulle riforme: chiudiamo entro gennaio
Matteo Renzi, ieri pomeriggio durante l’incontro in Quirinale, ha cercato in tutti i modi di rassicurare Napolitano assicurando che “questa volta è quella buona” e sottolineando che "il prossimo 19 Dicembre, dopo il varo della legge di stabilità, porteremo la legge in aula”. Il Premier punta sull’appoggio di Luigi Zanda, capogruppo PD, e su Anna Finocchiaro, presidente di commissione, anche se diversi sono i parlamentari contrari sia del PD che del NCD. I due punti da smussare sarebbero: i capolista bloccati e la possibilità dei partiti piccoli di potersi presentare al secondo turno.
(foto: theblazonedpress.it)
Emanuele Ambrosio