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Renzi al Congresso PSE: «I conti in ordine? Non per i burocrati, ma per i nostri figli»

ROMA, 01 MARZO 2014 - E’ in corso all’Eur di Roma la seconda giornata del congresso del Partito Socialista Europeo, in vista delle imminenti elezioni e della decisione del Partito Democratico di entrare a far parte della compagine socialista a Bruxelles.

Il congresso è stato aperto stamane dal Ministro per gli Affari Esteri, Federica Mogherini «Non esistono la Germania, la Grecia o la Finlandia,- ha detto in apertura la neo ministra- ma i conservatori o i progressisti. Noi vogliamo essere identificati per il nostro orientamento politico, non per la nostra nazione».

In merito alla candidatura di Martin Schultz alla presidenza della Commissione Europea, la nuova titolare della Farnesina dichiara che si tratta di un prova «dell’agenda comune che cambierà la politica europea».
In mattinata è stato anche sciolto in seno al congresso, il nodo del nuovo nome del partito, il quale con l’ingresso dei democratici italiani si è tramutato Pse-Socialists & Democrats.

Grande attesa per l’intervento di Matteo Renzi. Il Premier italiano, fresco di nomina e ancora trascinato dall’onda di entusiasmo di chi inizia una nuova sfida, ha voluto sottolineare ancora una volta quali sono i grandi impegni del nuovo governo. Innanzitutto la riforma del lavoro e del fisco, già al vaglio dei vari ministeri e che si concluderà con la riforma Jobs Act e la riforma del sistema elettorale.

Ha chiarito inoltre la posizione italiana in materia di conti e finanza, in vista del semestre di presidenza che spetta al nostro Paese.

«Cercheremo di utilizzare il semestre di presidenza per un nuovo modello ma prima l’Italia deve adempiere ai propri compiti, mettere a posto il bilancio non perché ce lo chiedono le istituzioni ma per i nostri figli. I conti a posto non sono una richiesta di qualcuno fuori ma un impegno verso le nuove generazioni. In un momento terribile di spread non economico, ma per la vita dei cittadini, noi dobbiamo fare in modo che il piccolo artigiano non veda l’Europa come il problema ma come la soluzione dei problemi, come l’Europa dei cittadini e non dei burocrati. Questo è il nostro obiettivo».

Renzi ha però enfatizzato più volte durante il suo discorso quella che è la sfida maggiore del suo governo, ossia quella riforma educativa e scolastica che «parta dagli investimenti nell’edilizia scolastica, nuove tecnologie nelle scuole e restituire agli insegnanti il valore che meritano».

Con Renzi a rappresentare l’Italia ed il nuovo entrato Partito Democratico c’erano anche, tra gli altri, Susanna Camusso, segretaria della CGIL e Pierluigi Bersani.

Per quest’ultimo è stata riservata una grande standing-ovation, un lungo applauso che ha accompagnato il suo ingresso e tantissimi ringraziamenti da parte dei colleghi europei per la sua presenza. [MORE]

Sergio Sulmicelli

foto lastampa.it