Politica
Regione Lazio, Polverini deve indire le elezioni entro cinque giorni
ROMA, 28 NOVEMBRE 2012 – Entro cinque giorni dovranno essere indette le elezioni per il rinnovamento del governo della Regione Lazio. La decisione viene dal Consiglio di Stato, il quale, con una sentenza emessa nella serata di ieri, respinge il ricorso in appello presentato dalla presidente uscente Renata Polverini contro una sentenza del Tar che imponeva l'avvio della competizione elettorale nei cinque giorni successivi alla decisione.
Dopo lo scioglimento del Consiglio Regionale, in seguito al terremoto istituzionale e agli scandali che hanno scosso il governo della Regione, il Movimento Difesa del Cittadino aveva presentato ricorso al Tar per chiedere che, conformemente a quanto prescritto dalla legge regionale, le elezioni avvenissero entro 90 giorni dallo scioglimento del Consiglio. Lo scorso 12 novembre il Tar ha dato ragione al Movimento, ma pochi giorni dopo la presidente della Regione ha richiesto l'intervento del Consiglio di Stato presentando appello contro la sentenza del Tar. Il Consiglio di Stato, con una decisione del 16 novembre, ha sospeso la decisione del Tar – che imponeva, tra l'altro, l'avvio della campagna elettorale entro cinque giorni dalla sentenza – fino alla sentenza di appello. Sentenza arrivata ieri sera, la quale conferma la decisione presa dal Tar e respinge il ricorso presentato dalla presidente Polverini.[MORE]
L'appello presentato da Renata Polverini, scrivono i giudici nella sentenza emessa ieri «è infondato», e le motivazioni presentate dalla presidente della regione sono state tutte respinte. Innanzitutto, Polverini contestava la stessa legittimità da parte del Tar di decidere sull'indizione delle elezioni. I giudici del Consiglio di Stato, invece, hanno ritenuto il Tar competente a decidere in materia. Respinte anche le motivazioni più di merito presentate dalla presidente della Regione. Secondo Polverini, la normativa regionale prescrive sì di indire le elezioni entro 90 giorni dallo scioglimento del Consiglio Regionale (avvenuto il 28 settembre), ma non impone che le elezioni si svolgano effettivamente entro tale termine. È un'interpretazione della normativa che i giudici del Consiglio di Stato hanno respinto, sostenendo, al contrario, che il termine di 90 giorni si riferisca proprio allo svolgimento delle elezioni. Un'interpretazione differente, scrivono i giudici, significherebbe non assicurare il rinnovo del governo della regione «in tempi ragionevolmente brevi» e, quindi, «il soddisfacimento dei valori costituzionali sottesi all’espressione della volontà popolare secondo il meccanismo della democrazia elettorale».
Di conseguenza, Polverini avrebbe dovuto indire le elezioni già da tempo, in modo tale da poter consentire lo svolgimento della campagna elettorale e delle elezioni entro tre mesi dallo scioglimento del Consiglio Regionale. Non lo ha fatto. Secondo la sentenza del Tar confermata anche da quella del Consiglio Regionale, dovrà farlo entro cinque giorni.
Soddisfazione sulla decisione del Consiglio di Stato è stata espressa dal Movimento Difesa dei Cittadini, il quale con una nota del suo presidente Antonio Longo afferma che si è trattato di «una vittoria di tutti i cittadini onesti contro l'arroganza del potere che si è manifestata in maniera forte e prepotente in un presunto volto nuovo come quello della Polverini. La decisione del Consiglio di Stato rilancia la possibilità di un ritorno alla politica sana come hanno dimostrato i cittadini che sono andati a votare per le primarie».
(foto da Rai.it)
Serena Casu