Cronaca
Regione Lazio: "False le ragioni dietro l'occupazione del San Filippo Neri"
ROMA, 19 APRILE 2014 – I problemi della sanità romana continuano a catalizzare l’attenzione in tutto il Lazio. Dal recentissimo e scandaloso caso dello scambio di embrioni all’ospedale Sandro Pertini, fino al problema della chiusura del reparto di reumatologia dell’ospedale San Filippo Neri di Roma, evento che ha scatenato numerose polemiche e manifestazioni di protesta.
In una nota da poco diffusa, la Regione Lazio cerca di gettare luce sulla spinosa e complicata questione.
“È falso –si legge nella nota– sostenere che i pazienti seguiti dal centro reumatologico del S.Filippo Neri siano attualmente senza cure e abbandonati a se stessi. Dispiace constatare che importanti organizzazioni sindacali si prestino a giustificare la protesta con argomentazioni prive di alcun riscontro, ed in palese contrasto con quanto concordato lo scorso 14 aprile in un tavolo organizzato presso la Regione Lazio con tutte le associazioni dei malati proprio per affrontare la questione del centro Antares del S.Filippo Neri.”[MORE]
“Dal verbale di quella riunione –continua la comunicazione– sottoscritto da Cittadinanza Attiva, e dalle associazioni Apmar, Gruppo Facebook di Nicoletta Calcaterra, Almar, Anmar e dal Commissario straordinario del S.Filippo, risulta che: i pazienti ancora in carica, circa 40, presso la reumatologia del S. Filippo Neri continueranno a ricevere l'assistenza clinica e farmaceutica fino al completamento del percorso di affido ad altri centri Antares regionali. Sarà cura della direzione dell'Azienda ospedaliera e della Regione Lazio seguire i pazienti già distribuiti presso altri centri regionali al fine di assicurare la continua assistenziale anche utilizzando la documentazione sanitaria disponibile nel sistema on line regionale. La protesta appare dunque ingiustificata e basata su presupposti infondati poiché nessuno è rimasto e rimarrà senza assistenza”.
(fonte www.asca.it)
(foto attualità.tuttogratis.it)
Elisa Lepone