Politica

Regionali, Renzi in Sardegna per Pigliaru, Berlusconi torna il 14 febbraio

CAGLIARI, 8 FEBBRAIO 2014 – È un week-end intenso quello dei candidati alla guida della Regione Sardegna.

Cappellacci, dopo la tappa a Porto Torres, si è spostato ad Alghero. Durante il comizio nella città catalana è arrivata anche la telefonata di Silvio Berlusconi che, dopo aver pensato in un primo momento di essere collegato con Aquileia, ha poi riconosciuto Cappellacci e ha promesso al pubblico presente in sala che sarebbe tornato nell’Isola il prossimo 14 febbraio, due giorni prima delle elezioni. Il presidente uscente si è scagliato contro Renzi accusandolo di aver “rottamato” solo la Barracciu, per poterla sostituire con un assessore della Giunta Soru; ha poi invitato il sindaco di Firenze, che aveva dichiarato di ammirare Renato Soru, a nominarlo nella sua Giunta. L’affondo contro Pigliaru è arrivato invece in merito alla questione Tirrenia; il candidato del centrosinistra, nella giornata di ieri, lo aveva accusato di essere stato favorevole alla privatizzazione della compagnia navale. Cappellacci si è difeso affermando di aver voluto trasformare quello che era definito un “odiato carrozzone di Stato” e poi, per aggirare il cartello degli armatori, di aver realizzato la flotta sarda affinché cittadini e merci potessero spostarsi con facilità.

Intanto intorno a mezzogiorno è arrivato a Sassari Matteo Renzi che, accompagnato da Francesco Pigliaru e dal sindaco Gianfranco Ganau, ha parlato nell’affollato Teatro Verdi. Dopo aver scherzato sulla vittoria del Cagliari sulla Fiorentina e aver ringraziato Francesca Barracciu per il suo passo indietro, il leader del PD ha attaccato Berlusconi e Cappellacci. “Non credo che le barzellette raccontate negli ultimi anni vi abbiano fatto ridere e non credo che adesso stiate meglio di cinque anni fa – ha detto Renzi – avevano promesso centomila posti di lavoro in più, ma hanno sbagliato il segno, sono in meno”. Riguardo a Michela Murgia ha ammesso di amarla come scrittrice, “ma se il voto alla Murgia mette a posto la coscienza, quello a Pigliaru mette a posto la Sardegna”.

Michela Murgia ha risposto alle accuse di possibili finanziamenti da parte di alcuni armatori e ha scelto di avviare l’operazione “trasparenza”, rendendo pubbliche tutte le donazioni ricevute dai sostenitori. Duemilaseicento euro sono arrivati nelle casse di Sardegna Possibile grazie alle aste, tra cui l’abito indossato al Premio Campiello, quarantamila euro sono stati il contributo dei candidati, seimila euro sono arrivati dalle collette agli eventi organizzati e infine altri quattromila e cinquecento sono le donazioni degli investitori. “Chi per timore del rinnovamento politico fa queste affermazioni con l'intento di diffamarci dovrà risponderne in sede penale e civile – ha dichiarato la Murgia – i nostri avversari politici non hanno capito che le campagne elettorali non si fanno con i soldi, ma confrontandosi con le comunità”.[MORE]

(Foto da: unionesarda.it)

Vanna Chessa