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Reggio Emilia: Muria Tiberi narra i suoi video. Stay True in città
EMILIA ROMAGNA, 15 MAGGIO 2013 “Dal momento in cui il mondo è ridotto a niente per estensione, durata e campo d’azione, reciprocamente niente può essere il mondo: cioè io posso essere il mondo, che è dappertutto ma da nessuna parte”.
Così scrive il filosofo e urbanista Paul Virilio e se sono il mondo posso essere io stesso le foto che scatto?
A Reggio Emilia accade: prive di tempo, con il solo spazio figurato, le foto dei luoghi urbani sono dappertutto, anche al “Festival di Fotografia Europea, Circuito Off” quindi, con la mostra sugli scatti digitali di “Torino True”, di Fabrizio Vespa.
Merito di Muria Tiberi, montatrice unica e ufficiale delle 220 foto in rassegna nella città del Tricolore.
Muria Tiberi ci parla sottovoce e ci svela i segreti della sua arte.[MORE]
Come nasce la collaborazione con Francesca Borghi e Fabrizio Vespa?
Viene fuori come la maggior parte delle cose belle: quasi per caso. Una sera ci ritrovammo a parlare dei nostri progetti e così entrai a contatto con il lavoro di Fabrizio Vespa, del quale ho iniziato subito a far parte.
Il criterio per la scelta delle foto è stato casuale o si è seguito un filone specifico?
Il video, come le immagini che presenta, è stato concepito sposando a pieno la filosofia "True": lasciato volutamente imperfetto, con pochi orpelli e nessun tipo di ritocco, è stato montato seguendo emozioni e assonanze tra gli scatti.
Perché le immagini statiche in movimento?
Chi ha scattato è in movimento e dunque il video rende bene l’azione, e poi le foto sono senza didascalie affinché le immagini possano parlare da sole, dire la propria, raccontare la città così com’è ogni città, che viviamo e amiamo, perfetta nella propria imperfezione.
Come appare Reggio Emilia negli scatti casuali degli utenti e com’è nel video?
Le immagini che stanno arrivando rivelano una città che mostra di avere un ritmo ben preciso, meno isterico e più umano di quello che siamo abituati a sentire, dove la bicicletta è ancora protagonista della strada, e c'è ancora chi si ferma a giocare a scacchi in piazza.
Mursia Tiberi ha scelto dunque di assemblare con sommo criterio gli scatti degli artisti casuali, degli smartphone addicted che immortalano la città, quasi come un gesto spontaneo, quotidiano, di chi ‘tagga’ e ‘posta’ le foto sul web. Per Paul Virilio, lo spazio urbano era detto tele città, per l’abolizione delle distanze, l’assenza dell’interno e dell’esterno, Muria Tiberi diventa invece il motore unico, il linkatore ufficiale, che mostra i propri video, seleziona le foto in una sorta di grande risposta ‘true’. “Stay True” e attivati subito, la prossima città potrebbe essere la tua.
Oriana Barberio