Cronaca

Reggio Emilia: condannato si barrica in ufficio postale con 5 ostaggi

REGGIO EMILIA, 5 NOVEMBRE - F.A., condannato pochi giorni fa a 19 anni e un mese di carcere nel maxi-processo di 'Ndrangheta 'Aemilia', diventato irreperibile dopo la sentenza, si è barricato nell'ufficio postale di Pieve Modolena (Reggio Emilia) armato di un coltello.

L’uomo, dopo aver fatto uscire tutti i clienti, ha preso in ostaggio cinque dipendenti, tra cui la direttrice. Le forze dell’ordine, già sul posto, hanno chiuso tutte le vie limitrofe e avviato le trattative.

Dopo circa due ore di trattative l’uomo ha liberato la cassiera A.C., 54 anni, che, appena uscita, ha avuto un mancamento, ma è stata prontamente soccorsa dal personale del 118.

Riferiscono i carabinieri che F.A. non sarebbe molto lucido e "ha chiesto di parlare con dei politici sulla condanna, a suo dire ingiusta", dato che lui sarebbe "sì un delinquente, ma un delinquente onesto, non mafioso". Tra i politici con cui F.A. vorrebbe parlare c’è il Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, che sta seguendo con la massima allerta la vicenda. Il Sottosegretario al Ministero della Giustizia, Vittorio Ferraresi, ha scritto su facebook che segue "con preoccupazione e apprensione gli sviluppi della vicenda. Sono vicino agli ostaggi, alle famiglie e alle forze dell'ordine impegnate nella difficile operazione di trattativa". La vicepresidente della Camera, Maria Edera Spadoni, ha fatto sapere con una nota: "Siamo vicini alle forze dell'ordine che da ore, e ancora in questo momento, stanno operando per risolvere la situazione quanto prima e affinché il condannato sia assicurato alla giustizia. Un pensiero di cuore agli ostaggi e alle loro famiglie".

Intervistata da Telereggio la figlia 22enne della direttrice ha dichiarato:"Mia madre è molto coraggiosa, ho visto che le tremava la voce, ma credo sappia cosa dire e cosa fare, non si merita nulla di quello che potrebbe fare questa persona ". È stata proprio la ragazza questa mattina a dare l'allarme ai carabinieri. Si era recata nell'ufficio per portare un pacco alla madre, quando l'uomo è entrato gridando "vi ammazzo tutti". Lei, fortunatamente,  è riuscita a scappare. Secondo la ragazza F.A. "aveva in mano un coltello e lo puntava alle persone”. 

Il fratello del sequestratore, non imputato nel processo Aemilia, giunto sul posto, ha affermato che questa sarebbe un’azione dimostrativa contro una condanna ritenuta ingiusta.

F.A., 55enne, è originario di Rosarno, in provincia di Reggio Calabria. Arrestato il 28 gennaio del 2015 nell'ambito dell'operazione "Aemilia", rinviato a giudizio il 21 dicembre successivo, il 31 ottobre scorso è stato condannato a 19 anni ed un mese di reclusione con l'accusa di essere stato uno degli organizzatori dell'associazione 'ndranghetistica in Emilia-Romagna.

Fonte immagine: ilmessaggero.it

Fabio Di Paolo


AGGIORNAMENTO: Intorno alle 16:40, dopo 8 ore di sequestro, F.A. si è arreso. I negoziatori dei carabinieri sono riusciti a dissuadere l’uomo che ha aperto la porta, ha lasciato andare gli ostaggi, tutti incolumi, e si è consegnato.