Politica
Reggio Calabria: Tar respinge ricorso su comunali 2020
Reggio Calabria: Tar respinge ricorso su comunali 2020. Maggioranza: messa la parola fine su una pagina triste
REGGIO CALABRIA, 11 GIU - Il Tar della Calabria, sezione di Reggio Calabria, ha respinto il ricorso presentato per l'annullamento della proclamazione degli eletti alle elezioni comunali di Reggio Calabria tenute il 20 e 21 settembre 2020 e vinte dal centrosinistra e dal sindaco Giuseppe Falcomatà.
Il ricorso è stato definito dai giudici amministrativi "irricevibile" in quanto depositato oltre il termine dei trenta giorni dalla proclamazione degli eletti. Il ricorso era stato presentato dal movimento "Nuova Italia Unita" in seguito all'inchiesta sui brogli elettorali in cui è stato arrestato il consigliere comunale Antonino Castorina accusato di aver fatto risultare il voto di circa un centinaio di anziani che, in realtà, non sono andati al seggio. "L'esistenza - scrive il Tar - di indagini penali in corso, pur quando, come nel caso di specie, attengano a condotte di rilevante gravità, non vale di per sé a dimostrare la illegittimità dell'atto amministrativo impugnato dovendo, al riguardo, dimostrarsi se ed in che misura la condotta presuntivamente illecita abbia portato all'adozione di un provvedimento che sarebbe stato diverso per forma e contenuti".
Secondo i giudici amministrativi, non basta sostenere che non è "possibile risalire alla concreta individuazione delle schede elettorali 'falsificate' trattandosi, comunque, di un numero complessivo di 100 voti la cui concreta incidenza sui risultati elettorali avrebbe dovuto essere oggetto di specifica e puntuale dimostrazione da parte ricorrente". Pure per questo "il ricorso principale e i motivi aggiunti sono oltre che irricevibili, anche inammissibili" e non sussistono "i presupposti per l'annullamento delle operazioni elettorali nel loro complesso o limitatamente alle sezioni interessate dalle indagini". "È stata chiusa una pagina triste". Così i capigruppo di maggioranza al Comune commentano la sentenza che mette "la parola fine sulla lunga ed estenuante sequela di polemiche strumentali cui abbiamo assistito, in silenzio e con grande rispetto delle istituzioni giudiziarie. Crediamo sia il tempo di tornare a parlare di questioni che riguardano la città e la vita quotidiana dei cittadini, e non più solo pochi soggetti strumentalmente interessati".