Reggio Calabria: Processo "Inganno", condannati amministratori del Comune di San Luca
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Reggio Calabria: Processo "Inganno", condannati amministratori del Comune di San Luca

sabato 31 gennaio, 2015

REGGIO CALABRIA, 31 GENNAIO 2015 - E' stata emessa nel pomeriggio di ieri, dal Gup distrettuale Davide Lauro, la sentenza di condanna a conclusione del processo in cui erano imputati alcuni politici locali di San Luca (RC).

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Tutto era iniziato con la conclusione delle indagini condotte dalle forze dell'ordine nell'ambito dell'operazione denominata "inganno". I politici condannati, sono: l'ex Sindaco di San Luca (RC) Sebastiano Giorgi (6 anni), l'ex assessore all'ambiente Francesco Murdaca (5 anni, 4 mesi in più di quanto aveva chiesto il pm) e l'imprenditore Francesco Strangio, alias "Ciccio Boutique" (8 anni, a fronte dei 6 anni e 8 mesi chiesti dall'accusa).

Assoluzione confermata invece, per l'imprenditore Francesco Cosmo, cosi com'era stato già richiesto nel corso del dibattimento dal pm. Gli imputati, sono coinvolti nel filone dell’inchiesta denominata “Inganno”, che riguardava il sistema degli appalti pubblici nel territorio di San Luca.  Il Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Federico Caferio De Raho, aveva spiegato così durante la conferenza stampa relativa all’operazione: <<Gli appalti pubblici andavano alle famiglie criminali di maggior peso, i Romeo “Staccu”, i Pelle “Gambazza” e i Nirta “Scalzone”, mentre i lavori di somma urgenza andavano alle ‘ndrine di seconda fascia, come i Mammoliti “Fischiante”, i Nirta “Terribile” e gli Strangio “Jancu”>>.

Secondo l'accusa, tutti quanti hanno, a vario titolo, partecipato al sistema di spartizione dei lavori pubblici. Le conclusioni emerse in sede di dibattimento, e che hanno condotto poi alla successiva condanna di Giorgi e Murdaca, hanno evidenziato azioni palesemente di favore, nell'assegnazione degli appalti tramite le conseguenti condotte amministrative. L'assegnazione dei lavori avveniva con un criterio strettamente proporzionale, relativo all'importo degli stessi e all'importanza che la cosca aggiudicataria della gara aveva nel contesto della gerarchia criminale.

In aggiunta alle inconsuete procedure amministrative, la Dda, ha evidenziato che Sebastiano Giorgi era un Sindaco eletto con il consenso e l'appoggio delle cosche amiche e, quindi, loro referente. Nel contesto dell'operazione "inganno", è poi entrata anche la gestione dell'area mercatale che si sviluppa in prossimità della festa della Madonna della Montagna, che si svolge ogni prima settimana del mese di settembre, presso il santuario di Polsi.

Secondo le risultanze dell'autorità giudiziaria, quest'area era sotto il controllo, ovviamente illegale, dell'imprenditore Francesco Strangio che assegnava le concessioni in base all'entità della quota di denaro versata alla cosca di ndrangheta. A carico di Strangio, anche la responsabilità di aver condizionato in maniera significativa la elezione del Sindaco Sebastiano Giorgi, candidato nella lista "Libertà Autonomia-Noi Sud", a sostegno della coalizione di centrodestra.

Capitolo a parte invece, per Rosy Canale, ex attivista antimafia (presidente del “Movimento delle Donne di San Luca”), che è imputata in un processo ordinario presso il Tribunale di Locri (RC) in quanto, secondo le risultanze della Procura stessa, avrebbe utilizzato per fini personali (acquisto di un’autovettura, borse griffate e arredamento per la propria abitazione) parte dei finanziamenti corrisposti dal Ministero della Gioventù, della Presidenza del Consiglio Regionale della Calabria e della fondazione "Enel cuore".

 

Pasquale Rosaci (fonte immagine: locride.altervista.org)


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