Cronaca

Reggio Calabria, arrestati due boss: furono i mandanti di attentati contro carabinieri nel 1994

REGGIO CALABRIA, 26 LUGLIO - Un'operazione della Polizia, coordinata dalla Dda di Reggio Calabria, è in corso dalle prime ore di questa mattina per l'esecuzione di due ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di due boss della 'ndrangheta e di Cosa nostra ritenuti i mandanti dei tre attentati compiuti a gennaio, febbraio e dicembre 1994 contro i carabinieri di Reggio Calabria. [MORE]

Gli attentati, secondo l'accusa, facevano parte della strategia mafiosa di attacco allo Stato tra il 1993 e il 1994. Nel primo, il 18 gennaio 1994, morirono gli appuntati Antonino Fava e Giuseppe Garofalo; nel secondo, l'1 febbraio '94, furono feriti l'appuntato Bartolomeo Musicò ed il brigadiere Salvatore Serra mentre il 1 dicembre 1994 rimasero illesi il carabiniere Vincenzo Pasqua e l'appuntato Silvio Ricciardo.

A finire in manette il capo mandamento del rione Brancaccio di Palermo, Giuseppe Graviano, fedelissimo di Totò Riina, e Rocco Santo Filippone, legato alla potente cosca di 'ndrangheta dei Piromalli di Gioia Tauro. Le operazioni sono eseguite dalla squadra mobile di Reggio Calabria, dal Servizio centrale antiterrorismo e dal Servizio centrale operativo della Polizia e partecipano anche i Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria.

Fu Totò Riina, secondo gli inquirenti, a decidere di chiedere alla 'ndrangheta di cooperare alla strategia del terrore. Dopo il suo arresto nel gennaio 1993, seguito alle stragi di Capaci e Via D'Amelio, si tennero nell'autunno di quell'anno almeno tre importanti riunioni in Calabria tra mafiosi e 'ndranghetisti: una in un villaggio turistico in provincia di Vibo Valentia, cui parteciparono tutti i capi delle cosche; una a Melicucco e l'ultima a Oppido Mamertina.

 

Giuseppe Sanzi

(fonte immagine zoom24.it)