Politica

Referendum: Nistico', Berlusconi lasci liberta' di voto a Fi 

CATANZARO, 3 OTTOBRE - "Come uomo di centro-destra rispondo Si' all'appello di Renzi per il referendum". Lo afferma, in una nota, Giuseppe Nistico'che ha svolto 10 anni di attivita' politica con Forza Italia prima come senatore e sottosegretario alla Sanita', poi come Presidente della Regione Calabria e infine come parlamentare del PPE in Europa. [MORE]

L'appello di Renzi nel comizio di Firenze per lanciare il tour del Si' in Italia al popolo di centro-destra dimostra - secondo Nistico' - grande intelligenza politica del premier e una visione strategica per il futuro del nostro Paese. Sono fiero - ha continuato l' ex governatore - di avere militato nelle fila di Forza Italia a partire dalla sua fondazione, ma cio' non mi impedisce oggi da uomo libero di votare Si' alla riforma costituzionale. Chiedo al Presidente Berlusconi di dare liberta'di voto a me e agli iscritti di Forza Italia che vogliono votare nel merito avendo a cuore il vero significato politico della riforma della Costituzione nell'interesse superiore del nostro Paese. Insieme con l'on. Carmelo Pujia - continua Nistico ' - gia' sottosegretario al Tesoro della Democrazia Cristiana, dopo una lunga e proficua discussione lo scorso 29 Giugno con il ministro Maria Elena Boschi, abbiamo maturato la decisione di appoggiare il Referendum. Siamo convinti che il voto della riforma della Costituzione rappresenti una pietra miliare per il futuro delle nuove generazioni e dei nostri figli.

Il "Movimento Si'per l'Italia" si va diffondendo progressivamente in Calabria e in altre Regioni e sono stati costituiti centinaia di Comitati del Si' di uomini e di donne. Sono sicuro - ha detto Nistico' - che l'appello di Renzi sara' accolto da migliaia e migliaia di cittadini che oggi votano per il centro-destra. Il voto del referendum non deve rappresentare una lotta fratricida fra partiti o peggio ancora fra correnti dello stesso partito. Ho apprezzato - ha continuato Nistico' - la coraggiosa presa di posizione dei miei amici di FI Marcello Pera e Giuliano Urbani che hanno costituito un Comitato nazionale Liberi Si' con cui si sono rivolti agli elettori del centro-destra e in particolare a quelli di Fi spiegando le ragioni autentiche per votare Si' al Referendum e paventando il timore di un ennesimo fallimento della riforma della Costituzione".

"Non c'entra il governo, c'entra il Paese con il voto al referendum! Si tratta infatti - prosegue - di superare il bicameralismo paritario e avere una sola Camera , che finalmente potra'legiferare con maggiore rapidita' ed efficienza nell'interesse dei cittadini.Si tratta ancora di ridurre drasticamente il numero delle poltrone dei parlamentari con ingenti risparmi per le casse dello Stato. E' ovvio che molti degli attuali senatori morbosamente legati alla poltrona tenteranno fino all'ultimo respiro di opporsi.

Si tratta inoltre - sottolinea - di migliorare i rapporti Stato-Regioni per evitare estenuanti conflitti e contenziosi. Come e' possibile - dice l'ex governatore della Calabria - continuare a permettere che una Regione dell'Europa, quasi fosse una Regione dell'India, abbia il potere di legiferare in opposizione a direttive europee gia'aprovate dal nostro Paese? Come e' possibile permettere che i farmaci strumenti fondamentali per la vita dei pazienti abbiano prezzi diversi nelle varie Regioni o che addirittura alcuni non siano presenti nel Prontuario Terapeutico? Cosi' - ossserva - si nega ai cittadini di godere degli stessi sacrosanti diritti alla salute. Ecco perche' da uomo di centro-destra staccato ormai dai giochetti di potere e guardando con obiettiva serenita' alla vita politica devo riconoscere che il premier Renzi sta dimostrando di essere super partes e di avere a cuore il destino di tutti i cittadini indipendentemente dal loro partito di appartenenza. Peccato che nel 1997, quando ero Presidente della Regione Calabria, non ci fosse Renzi per fare insieme un governo di larghe intese per le emergenze Calabria! Al contrario c'era Massimo D'Alema che ancora oggi ostinatamente e' contrario alle riforme. E' vero - conclude - che il lupo cambia il pelo ma non il vizio". (Agi)