Politica
Referendum, Mattarella ammonisce USA:"La sovranità è del popolo"
SOFIA, 14 SETTEMBRE- "Il No al referendum sulla riforma costituzionale sarebbe un passo indietro per gli investimenti stranieri in Italia" lo ha detto John Phillips, ambasciatore Usa in Italia, ed è subito scoppiata la polemica.[MORE]
Per motivare meglio la decisione del Sì alla campagna referendaria per confermare o respingere la riforma Renzi-Boschi, l’ambasciatore Philipps, nel discorso tenuto lo scorso martedì 13 settembre all’istituto di studi americani a Roma, in un meeting sulle relazioni transatlantiche, ha aggiunto che la nazione “deve garantire stabilità politica. Sessantatré governi in sessantatré anni non danno garanzia.” Seguita promuovendo il voto sulle riforme, perché “offre una speranza sulla stabilità di governo per attrarre gli investitori che stanno osservando quanto avviene in Italia.”
Nonostante le opposizioni in merito, a pesare sulla decisione degli elettori ci sono anche le agenzie di rating: l’agenzia internazionale di valutazione del credito e valutazione Fitch fa sapere tramite il suo portavoce, Edward Parker,:” "Ogni turbolenza politica o problemi nel settore bancario che si possano ripercuotere sull'economia reale o sul debito pubblico, potrebbe portare a un intervento negativo sul rating dell'Italia" e ancora: “Se prevalesse il No, lo vedremmo come uno shock negativo per l'economia e il merito di credito italiano”.
Per cercare di domare i contrasti è intervenuto il giorno dopo il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che da Sofia, città in cui è in visita di Stato, dichiarando che:”La sovranità è degli italiani. Decideranno loro naturalmente. Il mondo è sempre più interconnesso, quindi è normale che ci sia interesse per le nostre vicende politiche ovunque, ma la decisione finale sarà degli elettori. Aspettiamo poi con serenità tutta la fase che ci porterà al referendum".
Il Presidente Mattarella ha anche espresso il proprio parere riguardo le parole di Jean-Claude Juncker, il presidente della Commissione europea, affermando che: ”Non c’è dubbio che la risposta più urgente da dare è creare una prospettiva per i giovani di occupazione nella crescita.” Dandone la priorità, ha aggiunto: “non solo perché esiste un disagio sociale diffuso in molti Paesi, ma perché occorre far capire che l’Unione Europea vive per i suoi cittadini”.
Le parole del Presidente sono state apprezzate sia dai partiti di destra che di sinistra, come per esempio da Possibile, il cui deputato Civati ringrazia il Capo di Stato “per aver interrotto l’assordante silenzio istituzionale e del Governo sulle dichiarazioni rilasciate ieri dall’ambasciatore americano circa la necessità di votare si al referendum costituzionale. Un silenzio imbarazzante e intollerabile. Bene ha fatto il Presidente della Repubblica a ricordare, soprattutto a chi a la presunzione di voler cambiare la Costituzione, che la sovranità appartiene ai cittadini. Solo a loro” o anche dal capogruppo alla Camera Brunetta, che condivide:” Dopo le improvvide dichiarazioni dell'ambasciatore Usa in Italia, John Phillips, bene l'affermazione del nostro presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Articolo 1 della Costituzione: la sovranità? Appartiene al popolo…italiano. Non appartiene alle società di rating, né al Financial Times, neanche ai nostri amici americani".
Tuttavia le stesse parole di Mattarella non bastano per calmare gli animi di diversi partiti politici, come per esempio la Lega Nord, il cui leader Matteo Salvini attacca duramente l’ambasciatore Phillips: “Il signor ambasciatore Usa si faccia gli affari suoi e non interferisca, come troppe volte è già accaduto in passato. Spero che a novembre vinca Trump che ha già garantito che si occuperà delle questioni di casa sua. Se a votare Sì al referendum sono i massoni, i banchieri e i poteri forti allora ancora più convintamente ci schieriamo per il No”. E ancora: “L’ambasciatore Phillips in Italia minaccia gli italiani che voteranno No al referendum. Dovrebbe essere allontanato dall’Italia. Mai più schiavi, di nessuno.”
Critiche anche dai Cinque Stelle, con Di Maio che ironizza:” Per viverlo serenamente devi almeno sapere quando si vota.. Speriamo che Renzi ce lo dica presto.” In caso di vittoria del No: ”Non ci sarà nessuna apocalisse. Tutto ciò che ci sarà da fare, sarà fatto. Ma per noi sono i cittadini sovrani che dovranno decidere”. Sempre su questa strada, aggiunge: “Se vince il No e se Renzi si dimette in quel caso sarà il presidente della Repubblica a tracciare la strada. Noi al governo ci andiamo con i voti degli italiani ma allo stesso tempo sappiamo che probabilmente, se vince il No, ci sarà un momento sulla legge elettorale”.
(foto da www.dimissionietuttiacasa.com)
Eleonora Ranelli