Politica

Referendum costituzionale: Sì della Cassazione a firme e quesito unico

ROMA, 6 AGOSTO - L'atteso verdetto della Cassazione sul referendum riguardante la riforma costituzionale Renzi-Boschi è finalmente arrivato. I funzionari avevano ancora a disposizione una settimana ma hanno completato i lavori in anticipo. La notizia dovrebbe essere ufficializzata lunedì 8 Agosto presso l'Ufficio centrale per il referendum.

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Una settimana di anticipo rispetto al 15 Agosto, data ultima per la pronuncia della Cassazione. Il primo presidente Gianni Canzio era stato chiaro: "i colleghi dell'Ufficio centrale e i 50 funzionari che si sono avvicendati hanno lavorato a ritmi serrati per non utilizzare appieno i 30 giorni concessi alla Corte e quindi anticipare, anche se di qualche giorno, la scadenza prevista di metà agosto". La parola passerà dunque al governo Renzi, il quale ha a disposizione 60 giorni per scegliere il giorno delle votazioni e passare il decreto al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che dovrà firmare il decreto.

Lavoro serratissimo per la Corte, che il 14 Luglio aveva ricevuto oltre 700mila firme da parte dei Comitati del Si e del No, rispettivamente fermi a 580mila e 320mila. Le ipotesi di slittamento sono state quindi rese nulle dal lavoro della Cassazione. In particolare, l'ipotesi di un scorporo e suddivisione dei quesiti referendari, proposta dei Radicali, è stata scartata dalla Cassazione, che ha reso valido il quesito unico. Hanno lavorato alle firme 50 tra i migliori funzionari della Corte. Il presidente Canzio ha dichiarato: "i nostri uffici hanno lavorato al massimo livello e con grande scrupolo e professionalità". Nell'ultima riunione degli ultimi giorni, il conteggio delle firme valide e digitalizzate è arrivato a 500mila, limite che ha reso valido il referendum e inutile il lavoro di ulteriore analisi.

Leonardo Cristiano

immagine da: giurisprudenzalepenale.com